A Natale il cuore corre rischi

Poco sport prima, tante calorie durante i pranzi e poi magari sforzi improvvisi. Come evitare seri problemi cardiovascolari

21/12/2011

I giorni di Natale sono un misto micidiale di poco sport e tante calorie, comprese quelle assunte nei ricicli degli avanzi post-abbuffate, cucinati in modo fantasioso. Poi, magari, si va sulle piste da sci, impreparati e senza aver controllato il cuore. O si spala il vialetto di casa alla prima nevicata che, pochi lo sanno, è la situazione festiva di maggior rischio cardiovascolare. In più ci si mettono le temperature rigide. E allora come mantenere il cuore in salute durante le feste?

Secondo Maddalena Lettino, responsabile dell'Unità Operativa di Cardiologia I in Humanitas «Durante le feste è evidente la tendenza a mangiare di più e con una categoria di alimenti non propriamente raccomandati per un corretto stile di vita. Però non drammatizziamo. è concesso un pranzo o una cena, magari anche abbondante e con cibi ‘pericolosi', come creme e cremine, che dà serenità. Questo fa bene al cuore, ma niente più eccessi nei giorni successivi. E non bisogna dimenticare di prendere le medicine se si è in cura per ipertensione, diabete o altro. Infine, consiglio di compensare l'eccesso di calorie aumentando l'esercizio fisico a patto, però, che non sia inusuale (per esempio, in vacanza, che si ha più tempo, concedersi 30 minuti di camminata al giorno invece di 3 volte a settimana). Ma non spalare la neve del vialetto di casa: sembra un esercizio di poco conto e, invece, associato alle basse temperature e a un problema al cuore magari non ancora rilevato, è un'attività a rischio di infarto acuto».



Riciclare gli avanzi di cibo per evitare gli sprechi può danneggiare il cuore?

«Si e no. È una corretta abitudine, se non fosse che spesso li si caricano di condimenti aggiungendo, così, altre calorie. Trasformare, per esempio, la carne in insalata, aggiungendo dei vegetali, invece che in polpette, riscaldare il panettone avanzato invece di farne una torta con crema: questi sono ricicli corretti».



Stefano Aglieri, specialista di Riabilitazione cardio-respiratoria aggiunge altri consigli: «Anche la pratica improvvisa dello sci o di altri sport è a rischio perché pochi si preoccupano di di fare almeno un elettrocardiogramma prima di svolgerli. Anche un cuore sano dovrebbe essere controllato per tranquillità. Gli sport invernali possono richiedere sforzi di una certa intensità e, inoltre, l'apparato cardiovascolare può risentire delle basse temperature e dell'alta quota (verso i tremila metri di altitudine la percentuale di ossigeno nell'aria comincia a diminuire sensibilmente rispetto al livello del mare e la fatica si può far sentire maggiormente), mentre il freddo determina una vasocostrizione a livello circolatorio periferico, con reazioni cardiovascolari che possono non essere ben tollerate nel caso, per esempio, di una cardiopatia misconosciuta oppure in presenza di ipertensione arteriosa, anche senza sintomi apparenti. Si pensa di stare bene, ma non è così. Meglio, quindi, essere prudenti. Anzi aggiungerei anche un test da sforzo, esame non invasivo, di facile attuazione e che può fornire informazioni interessanti sullo stato delle arterie del cuore, le coronarie».



Qual è lo sport invernale più pericoloso per il cuore?


«Quello che lo stressa maggiormente perché prevede reazioni rapide in tempi brevi e, quindi picchi di pressione e di frequenza cardiaca, come lo sci da discesa e lo snowboard. Lo sci di fondo, invece, che all'apparenza sembra più impegnativo, in realtà è più allenante per il cuore perché lo sforzo che si deve compiere è prolungato, sottomassimale e senza grandi e repentine variazioni di pressione e ritmo, sempre riferendosi ad attività non di tipo agonistico».

Michele Rosati
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