12/05/2011
Esiste una dieta che aiuti la fertilità? Una dieta pro fertilità, se per questo intendiamo un mutamento improvviso delle abitudini alimentari in funzione della ricerca della gravidanza probabilmente non esiste. Un brusco cambiamento dell’alimentazione non solo non gioverebbe, ma potrebbe forse addirittura risultare dannoso. Soprattutto, è importante mangiare sano. E lo dimostra una ricerca della Harvard School of Public Health condotta su più di 17.500 donne che cercavano una gravidanza. Chi seguiva una dieta sana aveva una riduzione pari al 66 per cento del rischio di infertilità per problemi di ovulazione e del 27 per cento per altre cause rispetto alle donne che non si attenevano a schemi alimentari corretti. Senza dimenticare che il sovrappeso o il sottopeso hanno entrambi una notevole influenza sull’ovulazione.
Ne parliamo con il medico nutrizionista Stefania Setti. «Importanti per chi è alla ricerca di un figlio sono gli acidi grassi monosaturi (olio extravergine di oliva), da evitare i grassi idrogenati in sostituzione di quelli trans-saturi (tipici degli oli di frittura, snack salati e merendine). Ad ogni pasto non dovrebbe mai mancare una fonte proteica, preferendo alla carne (proteine di origine animale) i legumi (proteine di origine vegetale), che sono anche una buona fonte di zinco, che favorisce il concepimento e la qualità degli ovociti oltre alla fertilità maschile. Altra fonte proteica fondamentale è il pesce, che è ricco di zinco e di omega 3, acidi grassi che contribuiscono a mantenere in buona forma l’apparato riproduttivo. Gli omega 3 (contenuti in sardine, sgombri, salmone, merluzzo e aringhe) concorrono a garantire un normale sviluppo del sistema nervoso del feto, soprattutto se assunti nell’ultimo trimestre di gravidanza e, per il bambino, nei primi mesi di vita. Di zinco, inoltre, sono ricchi il latte, la carne, le uova, il lievito di birra e anche i frutti di mare come le ostriche».
«Per quanto riguarda i carboidrati, invece attenzione all’indice glicemico. Preferire, quindi, quelli a basso indice glicemico come pasta, riso e pane integrali a quelli raffinati. Questi ultimi stimolano maggiormente la produzione di insulina perché fanno innalzare più rapidamente e più significativamente la glicemia, meccanismo che può influenzare negativamente il delicato equilibrio della riproduzione. Il pasto della gravidanza, poi, deve ovviamente comprendere frutta e verdura fresche di stagione, ricche di vitamine, minerali oligoelementi e sostanze antiossidanti, in grado di proteggere le membrane cellulari. Anche il ferro ovviamente è essenziale: lo si trova nel tuorlo d’uovo, fagioli, frutta secca, ma, soprattutto, nella carne bianca e rossa, che quindi non deve essere assolutamente bandita dalla dieta, ma consumata nelle giuste quantità e frequenze settimanali. Il mio consiglio è di seguire un regime alimentare equilibrato, che assicuri l’apporto di tutte le sostanze necessarie all’organismo per ‘funzionare’ bene. Una raccomandazione, invece, è quella di limitare il consumo di caffè e alcolici, non fumare e svolgere un regolare programma di attività fisica».