20/03/2012
Ridurre
la spasticità del gomito nelle persone costrette all'immobilità: è questo
l'obiettivo di Neuroexos, robot da "indossare" destinato alla
sperimentazione clinica sul campo dopo i più che confortanti test effettuati
nei laboratori dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di
Pisa.
I
creatori di questa macchina tanto sofisticata sono un pool di giovani ricercatori
guidati da Maria Carrozza. Nicola Vitiello, ricercatore in Biorobotica, ha
spiegato: «Siamo partiti dal gomito perché è abbastanza semplice, o almeno così
pensavamo. Questa articolazione, infatti, compie un solo movimento, ma
riprodurlo e trasferirlo nel corpo umano non è banale, come potrebbe sembrare:
quello che vogliamo non è una mera esecuzione programmata di un movimento, ma
un robot intelligente dotato di sistemi di controllo, che sappia adattare
il proprio comportamento alla risposta del paziente, in maniera flessibile. Che
si comporti, insomma, come un fisioterapista».
I
ricercatori sono già al lavoro per cercare di trasferire le conoscenze,
acquisite nel percorso che ha portato alla realizzazione del robot che agisce
sul gomito, anche su spalla e mano. Difficile, invece, al momento, ipotizzare
robot "indossabili" che assistano le persone nelle normali azioni
quotidiane: «Anche ammesso di riuscire a creare un esoscheletro perfetto,
questo non dovrà più essere un trainer, ma un sistema in grado di percepire le intenzioni
motorie delle persone in tempo reale. Servirà, cioè, un'interfaccia
mente-macchina non invasiva».
Leonardo Volta