22/11/2011
Il freddo è arrivato, le
temperature hanno cominciato a scendere e la neve ha già fatto la sua comparsa
in alcune località alpine. Da subito bisogna correre ai ripari, perché il
nostro organismo è più esposto agli attacchi di agenti esterni e quindi più debole e indifeso nei
confronti del primo freddo che inevitabilmente porterà con sé tutti i malesseri dell’inverno. Anche le
persone giovani, in apparente benessere, possono subire conseguenze sulla
salute, a volte gravi, se esposte
a valori di temperatura eccessivamente bassi.
Per prima cosa è molto
importante regolare la temperatura
degli ambienti interni: in assenza di irraggiamento, con un abbigliamento
idoneo e svolgendo un’attività sedentaria, si consigliano per il microclima
dell’abitazione i seguenti valori ottimali: temperatura 19-22 gradi, umidità relativa 40-50%. Inoltre, per affrontare al meglio la stagione fredda è bene potenziare immediatamente le nostre
difese immunitarie, sia con un’alimentazione che garantisca un giusto apporto
di proteine, indispensabili perché forniscono calore ed energia (e quindi una
dieta ricca di carne e pesce), sia un adeguato apporto di vitamine e
soprattutto la vitamina C (non dimenticare di mangiare frutta e verdura,
possibilmente crude).
Non eccedere con gli
alcolici, perché non aiutano contro il freddo. Al contrario, favoriscono la dispersione del calore prodotto dal
corpo. Prestare particolare attenzione ai bambini molto piccoli e alle persone
anziane non autosufficienti, controllando anche la loro temperatura corporea.
Se si utilizzano stufe elettriche o altre fonti di calore (come la borsa di
acqua calda) evitare il contatto ravvicinato con le mani o altre parti del
corpo.
Oltre a raffreddore, mal
di gola, febbre, tosse, geloni e screpolature a mani e piedi, che tutti quanti
conosciamo, vi sono anche altri disturbi che si aggravano nel passaggio alla
stagione invernale e che possono essere tenuti sotto controllo sia con la
medicina tradizionale, sia con i rimedi naturali.
Ecco i più comuni.
Caduta dei capelli: è il
tipico segno di carenza di difese immunitarie e di vitamine: in questo caso si può
ricorrere a ricostituenti naturale 8pappa reale, eleuterococco e damiana) da
assumere tutte le mattine in compresse o gocce, oppure alla medicina
tradizionale, che in questo caso vede come trattamento d’elezione l’assunzione
quotidiana di vitamine del complesso B e di calcio.
Ipertensione: se la pressione sale, vanno bene l’estratto di
ulivo, che rilassa la parete delle arterie facendo scendere la pressione, e il
biancospino, che regolarizza il battito cardiaco. Per casi più gravi è bene rivolgersi
al proprio medico.
Ulcera: se in inverno si acuisce,la fitoterapia consiglia
il fico in tintura madre, 15-30 gocce, almeno 2-3 volte al giorno
Per dosi e modalità bisogna sempre rivolgersi almeno
al farmacista di fiducia, perché i rimedi fitoterapici consigliati non sostituiscono mai né il consiglio del medico né il consiglio
del farmacista. Soprattutto se si assumono già altri farmaci, è necessario il
parere del medico curante, perché medicinali e rimedi fitoterapici possono
interagire fra loro e provocare spiacevoli effetti collaterali.
Troppo freddo? Ecco i segnali
Quando le temperature
scendono sotto lo zero il nostro organismo reagisce molto velocemente inviando
segnali inconfondibili per avvisarci di correre ai ripari prima di ammalarsi.
Ecco i principali.
Naso che cola Si tratta di una reazione tipica dell’organismo,
perché fa parte della vasodilatazione compensatoria al freddo intenso. La
goccia al naso dipende dall’aumento della secrezione da parte delle mucose, che
ricevono più sangue.
Dita blu Quando fa freddo, le dita delle mani e dei piedi
dapprima diventano bianche, quasi insensibili, perché le piccole arterie
tendono a chiudersi per risparmiare calore. Se non si interviene, con il
passare del tempo la situazione si capovolge. La vasocostrizione, rivelatasi inutile, lascia il campo
alla vasodilatazione, quindi arterie e capillari al massimo del loro calibro, e
le dita diventano prima arrossate, per poi diventare bluastre.
Tachicardia Non appena la temperatura scende, il bisogno di
calore del corpo aumenta. E il compito di scaldarlo spetta al sangue, che per
riuscirci deve correre più velocemente nell’organismo. Di conseguenza, anche il
cuore accelera, proprio per far fronte alle richieste.
Pelle Quando le temperature scendono sotto lo zero,
cappelli, sciarpe e guanti diventano accessori indispensabili per proteggerci.
Il loro uso difende la pelle, facile vittima degli effetti di queste
temperature. Coprire zone come viso, labbra e mani significa prevenire
screpolature, arrossamenti, infiammazioni. La cute del viso, in special modo,
necessita di cure, in quanto è costantemente aggredita dagli agenti esterni.
Non soltanto vento e umidità minacciano la sua morbidezza, ma anche smog,
inquinamento ambientale e raggi solari agiscono in maniera negativa.
Trattamenti della pelle
Tutti i giorni bisogna dedicare almeno 10 minuti alla pulizia e
all’idratazione delle guance, del mento e della fronte. Mattino e sera la pelle
va pulita con latte detergente e tonico, purificata con un buon gel esfoliante
e idratata con una crema che rispetti le caratteristiche cutanee. In questo
periodo, per l’idratazione si può accostare al trattamento abituale un
emolliente a base di calendula e camomilla. Qualora, poi, il freddo abbia già
prodotto i suoi effetti causando l’insorgenza di eczemi, arrossati e
pruriginosi, si può anche chiedere aiuto ai macerati glicerinati di platino e
cedro.
Anche le labbra sono
particolarmente delicate e vanno
costantemente cautelate.
Le donne riescono, grazie
all’utilizzo del rossetto, a evitare con maggior successo le screpolature.
In ogni caso, la miglior
terapia resta il “burro cacao”,
il suo uso giornaliero garantisce
labbra integre e molto morbide. In casi di evidenti arrossamenti e bruciori
un
ottimo rimedio è rappresentato dal burro da cucina, basta spalmarne un po’ prima di uscire e
affrontare le avversità climatiche. Volendo, invece, ricorrere a preparati farmaceutici, da segnalare le pomate a
base di acido ialuronicoe alla Vitamina E.
Le mani, invece, sono più
difficili da proteggere, raramente
si riesce a tenerle a riposo evitando il contatto con l’acqua, agenti chimici e
fattori ambientali irritanti. La pelle delle mani, quindi, particolarmente
delicata a causa della sua sottigliezza e della sua fragilità richiede prodotti
altamente specifici (per evitare che diventino cianotiche e con il formicolio,
classico disturbo causato
dall’irritazione ai nervi di superficie ). Ogni giorno, mattino e sera,
è necessaria una crema protettiva. Quest’ultima va applicata ogni volta che le
mani sono esposte al freddo. A questo proposito, di grande utilità sono le
salviette imbevute di crema, facilmente trasportabili e pronte per l’uso in
qualsiasi momento.
Al di là, comunque, dei
rimedi e delle preparazioni disponibili in commercio, va ricordato che per
evitare i disturbi dell’epidermide
la migliore via da percorrere resta la
prevenzione: prima ancora della
stagione invernale bisogna potenziare l’utilizzo di integratori che contengano
Zinco e Vitamina C. Evitare l’uso di saponi e detersivi che causano
l’impoverimento del mantello idro-lipidico, che protegge la pelle usando,
sempre i guanti, specialmente per le
donne, che sono più soggette
a questo disturbo rispetto agli uomini.
Un'infiammazione fastidiosa: i geloni
La struttura della pelle
umana non è fatta per sopportare efficacemente il freddo. Non è possibile
sopravvivere allo stato naturale senza coprirsi efficacemente, contrariamente a
quanto succede per gli animali coperti di pelo o di piume che resistono molto
bene al freddo arrivando sino ad ibernarsi. L'intensa vascolarizzazione della pelle ci permette di lottare con maggiore
efficacia piuttosto verso il caldo che verso il freddo. Il risultato di tutto
questo è una particolare sofferenza del freddo che finisce con l'evidenziarsi attraverso
numerose malattie. Una delle più fastidiose sono i geloni.
Il gelone è
un’infiammazione della pelle provocata dal freddo umido in soggetti particolarmente predisposti. Colpisce
soprattutto i giovani e le donne. Scientificamente sono definiti come “Acrosindrome”
(nome generico delle turbe vasomotorie delle estremità). Colpiscono
le dita, le orecchie, i talloni, le ginocchia, le unghie e il naso; l'esposizione
a una bassa temperatura, al di sotto dei 5 °C, ancor peggio al di sotto dello 0
°C, produce una energica vasocostrizione,
venosa e arteriolare, che
finisce con il generare un pallore della pelle. In questo modo viene meno
irrorata dal sangue, si dissecca, si desquama, si spacca e finisce con il
necrotizzare (morire) e la conseguenza più vistosa è che l'idratazione del
mantello corneo diminuisce massicciamente.
I geloni sono molto
dolorosi, ma ad iniziare da un certo grado di necrosi il dolore diminuisce
all'aumentare della gravità poiché risultano distrutte, progressivamente, le
terminazioni nervose.
Le cause più frequenti
sono il calo delle temperature,
cattiva circolazione sanguigna. La
sintomatologia: chiazze rosso-brune
pruriginose ricoprono soprattutto le mani, i piedi e le orecchie,
provocando forti dolori. Prima
di assumere qualsiasi tipo di medicinale, ogni sintomo va sempre sottoposto
alla visita di uno specialista. Le cure si basano essenzialmente sulla
prevenzione. Di seguito, qualche consiglio.
Fare impacchi caldi
sulle zone colpite
Cospargere le parti
doloranti con tintura di Iodio per favorire il deflusso di sangue
Evitare di esporsi al
freddo troppo intenso e usare sempre i guanti.
Non utilizzare creme a
base di polialcoli, come la glicerina, che finirebbero per far aggravare la
malattia e che sono spesso presenti nelle creme per mani di tipo cosmetico e
casalingo. Quando i geloni danno luogo a lesioni inguaribili è necessario
ricorrere alla somministrazione, per via generale e non locale, di
corticosteroidi e prendere in considerazione un cambio di clima che in questi
rari casi si impone.
La terapia delle forme gravi di geloni necessita di un
ricovero in strutture specializzate
dove possa essere fatta una meticolosa pulizia chirurgica delle lesioni
necrotiche, con una rivitalizzazione generale, spesso molto delicata. è opportuno rivolgersi prontamente al
medico se i geloni si presentano di frequente: potrebbero essere infatti il
sintomo di più gravi disturbi alla circolazione sanguigna.
Stefania Marchisio