25/03/2011
Prova: sedersi alla scrivania in ufficio o davanti alla tv a casa mettendo, sulla sedia o sulla poltrona, un cuscinetto di stoffa piuttosto sodo. Alzandosi, dopo un po’, si avvertirà che la schiena è meno contratta e “svirgolata” del solito. Perché, tenendo l’osso sacro leggermente sollevato, si assume una posizione più naturale e si allentano così le tensioni che gravano sulla colonna vertebrale e sui muscoli dorsali.
OBIETTIVO ARMONIA
E’ uno degli esempi che aiutano a comprendere come sia possibile migliorare la posizione del corpo nello spazio per sentirsi meglio, più armoniosi. Non solo per solleticare la propria vanità, perché fa piacere esibire un bel portamento, ma soprattutto per tutelare il benessere personale.
«Ci sono tante persone», afferma il fisiatra Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento riabilitazione e recupero funzionale dell’Istituto clinico Humanitas di Milano, «che hanno comportamenti posturali sbagliati e questo può dar luogo nel tempo a un senso di disagio, di malessere, se non a un vero dolore fisico. All’origine, spesso, ci sono reazioni psichiche ed emotive intense, che si riflettono appunto nell’atteggiamento del corpo. E’ assai probabile che una persona paurosa, la quale vuole proteggersi dall’ambiente esterno, tenga le braccia chiuse, le spalle abbassate, il petto incavato. Per contro, un individuo che non teme il confronto con gli altri ha di solito un atteggiamento aperto, che si manifesta in un portamento eretto, spalle sostenute, petto in fuori».
VERIFICA SUL CAMPO
Solo un esperto è capace di accertare, guardando il corpo, le possibili cause di alterazione del portamento. Alcuni segnali, però, sono riscontrabili anche da soli, facendo attenzione a quattro comportamenti abituali.
* Come si tiene la testa: la postura è corretta quando lo sguardo è rivolto in avanti e il collo è naturalmente disteso.
* Come si sta in piedi: appoggiandosi a una parete, la postura è ok se toccano il muro contemporaneamente la nuca, le scapole, l’osso sacro e i talloni.
* Come si cammina: i piedi devono posarsi per terra secondo una sequenza, detta rullata, che contempla l’appoggio prima sul tallone, poi sulla pianta, infine sulla punta; le spalle devono aprirsi il più possibile, in modo da impedire il ripiegamento della colonna vertebrale e da mantenere la testa sulla stessa linea verticale del torace e del bacino.
* Come ci si siede: per essere a posto, il mento va tenuto sollevato e bisogna esercitare una minima tensione sui muscoli addominali per evitare di afflosciarsi sulla seduta.
UTILI ACCORGIMENTI
«Le sollecitazioni meccaniche ed emotive», puntualizza il dottor Respizzi, «fanno sì che la catena muscolare, dalla testa ai piedi, si contragga. Il segreto di un bel portamento sta innanzitutto nell’avere muscoli elastici e articolazioni sciolte. Nei casi più complessi di malposture, è necessario sottoporsi a fisioterapie e programmi di correzione basati su tecniche di manipolazione corporea, di respirazione e anche di danza. A queste si affianca talvolta l’analisi psicologica per far emergere e rimuovere eventuali blocchi emotivi che condizionano il portamento».
Per tutti, sono comunque utili questi tre accorgimenti.
* Stirare braccia, gambe e busto, come quando ci si sveglia al mattino, tutte le volte che si può. Far seguire lo stiramento da una flessione del busto verso il basso per qualche secondo, a braccia penzoloni, in modo da rilassare la schiena.
* Flettere il più possibile, per una decina di secondi, il mento verso il petto senza incurvare le spalle e tenendo le braccia lungo i fianchi.
* Sdraiati su un tappeto o sulla moquette, braccia aperte e gambe unite, respirare con lentezza cercando, nel contempo, di rilassare i muscoli uno a uno.
CAMMINARE BENE
Anche camminare con proprietà serve per conquistare un portamento invidiabile. Ecco quattro esercizi vantaggiosi.
1. Procedere per 5-6 minuti battendo i piedi per terra, come per marcare il passo: si rafforzano le articolazioni delle ginocchia e delle caviglie.
2. Passeggiare in scioltezza, sempre per qualche minuto, appoggiando i piedi prima sul bordo esterno, poi sui talloni, quindi sul lato interno, infine sulle punte: si accresce la sensibilità propriocettiva dei muscoli, ossia la capacità di segnalare al cervello la posizione del corpo nello spazio.
3. Braccia tese in avanti, gambe unite, appoggiarsi con le mani a una parete e inclinarsi il più possibile verso di essa, senza flettere le ginocchia né sollevare i talloni, rimanendo così per una quindicina di secondi: si allungano i muscoli dei polpacci.
4. Appoggiandosi al muro con il braccio destro per restare in equilibrio, flettere indietro la gamba sinistra, afferrare il piede con la mano e tirarlo il più possibile verso l’alto, tenendo la schiena dritta. Stare in posizione per 15 secondi, poi ripetere con l’altra gamba: si allungano i muscoli delle cosce.
IL BALLO, UN TOCCASANA
Il ballo, soprattutto quello latino-americano, non è solo un passatempo divertente, ma pure un’eccellente fonte di benessere. Ballare, infatti, richiede concentrazione, equilibrio e coordinazione, a tutto vantaggio della scioltezza del portamento. In più, come tante altre attività motorie, favorisce la produzione di endorfine da parte dell’organismo: sostanze che mettono di buonumore e costituiscono un antidoto contro ansia e stress, spesso alla base di posture scorrette.
di Maurizio Bianchi