30/03/2011
Il cuore non ha età, almeno quando si parla di donazioni. Il Centro nazionale trapianti ha dato il via alla creazione di un network nazionale per utilizzare cuori prelevati da donatori over 55 attraverso il coinvolgimento dei centri cardiochirurgici di trapianto e creando una rete nei centri di neuro rianimazione che statisticamente forniscono il maggior numero di donazioni. “Anche un cuore anziano può donare una vita” è il progetto che nasce dallo studio “Adhoners” (Aged donor heart rescue by stress echo) condotto dall’Istituto di fisiologia clinica di Pisa alle regioni Emilia-Romagna e Toscana: «La ricerca in forma sperimentale ha evidenziato la possibilità di prelevare, a fini trapiantologici, cuori da donatori superiori ai 55 anni d’età una volta escluse, attraverso il sistema di accertamento dell’eco-stress, coronaropatie prognosticamente significative e cardiomiopatie occulte, solitamente legate all’età anagrafica - spiega il responsabile scientifico, Tonino Bombardini dell’Ifc-Cnr -. Il progetto ha permesso di effettuare con successo 19 trapianti, registrando un esito del tutto sovrapponibile a quello dei donatori standard. La novità è, dunque, la possibilità di usare questa tecnica nell’esame dello stato dell’organo per garantire una maggiore attendibilità nella valutazione della funzionalità stessa, rispetto agli accertamenti standard». L’ampliamento della platea di donatori di cuore tra coloro che hanno superato i 55 anni potrebbe portare a una forte diminuzione dei pazienti in lista di attesa.
Secondo i dati del Centro nazionale trapianti sono stati 273 i trapianti di cuore nel 2010. I pazienti in lista di attesa sono 728 e la permanenza media è di 2 anni e 4 mesi. L’Italia è al di sopra della media europea per quanto riguarda la sopravvivenza dell’organo.
Eleonora Della Ratta