Due iniezioni contro l’osteoporosi

In occasione della Giornata mondiale arriva in farmacia un nuovo principio attivo molto promettente. La malattia colpisce il 30 per cento delle donne in post menopausa nei Paesi dell’Ue

17/10/2011

Il  20 ottobre 2011, Giornata Mondiale sull’Osteoporosi, è una data da segnare sul calendario perché oltre a poter effettuare visite gratuite (per richiedere un appuntamento è possibile telefonare al Centro della Menopausa e dell’Osteoporosi , numero verde 800229394,  oppure cliccare su www.ondaosservatorio.it  o chiamare il numero 022901586) arriva in farmacia un nuovo farmaco che rinforza lo scheletro con due sole iniezioni  all’anno. Il principio attivo si chiama Denosumab ed è il primo farmaco in grado di spegnere l’interruttore che fa lavorare esageratamente gli osteoclasti, le cellule cattive che demoliscono il tessuto osseo  e, di conseguenza, lascia spazio libero alle cellule buone, chiamate “osteoblasti” che riescono così a riprendere il lavoro di costruzione dell’osso. La Commissione Europea ha concesso il 28 maggio l’autorizzazione all’utilizzo del farmaco nei 27 Paesi dell’Unione, dopo la sua scoperta nel 2009, scoperta definita dalla rivista  Time  tra le 10 più importanti scoperte scientifiche dell’anno 2009.

L’osteoporosi  è una patologia ossea molto comune che provoca un indebolimento delle ossa, che a sua volta può causare fratture della colonna vertebrale, del femore e del polso, anche dopo semplici cadute o addirittura solo con uno starnuto o un colpo di tosse. Una donna su due, nel corso della vita, ha una frattura causata dall’osteoporosi. L’osteoporosi , spesso definita “la malattia silenziosa”, e le fratture da fragilità che ne conseguono, rappresentano condizioni patologiche gravi per il paziente e pesanti per la società. Il numero di pazienti affetti aumenta con l’aumentare dell’aspettativa di vita. Si stima che il 30 per cento delle donne in postmenopausa nell’Unione Europea siano affette da  osteoporosi e che oltre il 40 per cento di queste  subiranno una frattura  osteoporotica nel corso della vita.
Le fratture osteoporotiche possono  avere un impatto economico significativo per i pazienti e per i servizi sanitari. Il costo totale diretto dell’osteoporosi in Europa è stato stimato in più di 36 miliardi annui e si prevede che possa raggiungere i € 76,7 miliardi nel 2050 a causa  del progressivo invecchiamento della popolazione. 
Insieme a una dieta bilanciata e ad una regolare attività fisica, i farmaci possono aiutare a rallentare la perdita ossea e ridurre il rischio di fratture.

Le principali cause dell’osteoporosi sono due
. Primo, il paziente non ha abbastanza massa ossea forte prima dei trent’anni, quando inizia il processo di degrado. Secondo, il processo di degrado dopo i trent’anni è troppo veloce.

Oggi  non si sa ancora  con esattezza perché ci si ammala di osteoporosi, ma si sa che è un disturbo che incide sul normale processo di rimodellamento osseo. Le ossa cambiano continuamente: nuovo tessuto osseo viene fabbricato, mentre il vecchio viene distrutto (riassorbimento) e questo processo è detto turnover o rimodellamento osseo. Quando si è giovani l’organismo produce più tessuto osseo di quanto ne distrugge, quindi la massa ossea aumenta fino a raggiungere il picco verso i 30 anni. In seguito il rimodellamento osseo continua, però si distrugge leggermente più tessuto osseo di quanto se ne fabbrichi.
La probabilità di ammalarsi di osteoporosi dipende dalla massa ossea raggiunta tra i venti e i trent’anni (picco di massa ossea) e dalla velocità con cui la si distrugge in seguito. Maggiore è il picco di massa ossea, maggiore è la quantità di tessuto osseo di riserva, e meno probabilità si hanno di ammalarsi di osteoporosi nella vecchiaia.
Si parla sempre di osteoclasti e osteoblasti (le cellule che rispettivamente riassorbono e ricostruiscono l’osso) ma nell’osso esiste anche un terzo tipo di cellule, gli osteociti. Sono cellule dotate di lunghi e sottilissimi filamenti, che restano come “intrappolate” nella matrice ossea mineralizzata. La difficoltà di isolare e studiare queste cellule le ha finora fatte considerare solo “spettatori  inerti”. Tuttavia, nuove sofisticate tecniche di coltura cellulare hanno recentemente permesso di capire che cosa fanno gli osteociti e qual è il loro ruolo nell’osso. Proprio attraverso i loro filamenti, funzionano come veri e propri “sensori” degli stimoli meccanici (derivanti dall’attività muscolare e dal carico del peso del corpo), capaci di mandare alle altre cellule, in relazione a questi stimoli, segnali specifici. Gli osteociti cooperano quindi con osteoclasti e osteoblasti per mantenere l’integrità ossea. In parole semplici, mandano agli osteoclasti “messaggi” che indicano dove c’è osso vecchio da riassorbire e messaggi agli osteoblasti per dire dove è necessario depositare osso nuovo.
Senza voler creare aspettative irrealistiche e, sottolineando ancora una volta che le ricerche di sicurezza e di efficacia dei farmaci sono sempre molto lunghe, gli studi clinici internazionali su numeri molto elevati di persone colpite da osteoporosi hanno confermato l’efficacia del  Denosumab. Oggi si sa che a fare da start nell’osteoporosi è una proteina all’interno degli osteoclasti, proteina che di colpo inizia a far funzionare troppo queste cellule. Il farmaco agisce bloccando l’attività della proteina. L’effetto ottenuto è la riduzione dell’attività degli osteoclasti e quindi del riassorbimento osseo.

Il Denosumab ha dimostrato di essere molto efficace non solo nell’aumentare la densità ossea, ma anche nel ridurre il rischio di fratture, una vera rivoluzione nella cura dell’osteoporosi. In più è molto pratico ed ha effetti minori collaterali rispetto ai farmaci fino ad oggi utilizzati, in quanto viene somministrato due volte l’anno con iniezioni sottocutanee. Per il momento sarà rimborsato dal SSN soltanto nei casi più gravi, cioè alle donne oltre i 70 anni con osteoporosi conclamata e per chi è più giovane, ma ha già subito una frattura ossea a causa della malattia, oppure ha le ossa molto fragili. Se viene prescritto dallo specialista a pagamento il medicinale costa 346,58 euro a dose.

Stefania Marchisio
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati