24/08/2011
Si dice che il segreto per la riuscita di un viaggio sta nel lasciarsi alle spalle tutti i problemi e abbandonarsi totalmente alle sorprese che si incontrano lungo il proprio cammino. Per alcuni, però, è più difficile: ci sono "questioni" che inevitabilmente ti accompagnano sempre rendendo più faticosa e vincolante l'organizzazione di ogni tappa al punto che c'è chi preferisce rinunciare a priori. Chi soffre di incontinenza, per esempio, vive situazioni di imbarazzo o gestione complicata. Qualche piccolo accorgimento può però aiutare ad andare a scoprire il mondo più serenamente.
Giusi Gibertini, componente del Comitato Scientifico della Fondazione italiana continenza,
e caposala della struttura complessa di Neuro-Urologia dell’Azienda Ospedaliera CTO-Maria Adelaide di Torino fa innanzitutto una distinzione tra uomini e donne: i primi possono utilizzare degli assorbenti specifici o l'urinal condom autocollante che viene raccordato ad un sacchetto di raccolta per l’urina (cosciale). Le seconde, vittime di incontinenza lieve, possono adoperare mutande assorbenti elasticizzate del tipo pull-up. Nei casi più gravi, per entrambi i sessi, si rende però necessario l'utilizzo di un catetere a permanenza: a seconda del programma della giornata si possono utilizzare sacchetto da gamba per l’urina (quando si portano i pantaloni ), un sacchetto a marsupio (quando si portano i pantaloncini), oppure anche solo un tappo apposito, (quando si indossa il costume da bagno). L'importante è comunque rivolgersi sempre a uno specialista.
Ma si può fare qualcosa prima di partire? Elena Bertolucci, fisioterapista, ricorda come «Esercitare e rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e, quindi, migliorarne il reclutamento nell’ambito dei movimenti complessi che il nostro corpo esegue nella vita di tutti i giorni, permette di prenderne coscienza e utilizzarla al meglio. Effettuare una corretta rieducazione permette alle persone con incontinenza da sforzo e/o da urgenza di gestire quelle situazioni “scomode” che potrebbero creare imbarazzo e difficoltà.
Chi è affetto da incontinenza da sforzo, per esempio, può rallentare o fermarsi un attimo per riuscire a contrarre più facilmente; chi invece soffre di incontinenza da urgenza deve essere abituato a esercitare una valida contrazione quando sopraggiunge lo stimolo consente di diminuirne l’entità e di posticipare il momento della minzione.
Alberta Perolo
Alberta Perolo