22/04/2013
Una delle specialità Micronutris: cioccolatini agli insetti (foto del servizio: E. Morletto).
Parigi - Qualche anno fa un responsabile della FAO si prese dell'eccentrico per aver detto che fra cinquant'anni, la maggioranza della popolazione mondiale vivrà in giganteschi agglomerati urbani e che, in megalopoli come Tokyo o Parigi, non ci saranno abbastanza proteine animali per nutrire tutti. Sarà impossibile avere un numero di pascoli sufficienti per l'allevamento dei bovini, a meno che vengano rase al suolo tutte le foreste della Terra. La soluzione sarebbe arrivata dal piccolo, dagli insetti, ottima risorsa alimentare. E cosí, Serge Verniau, autorevole membro della FAO a Vientiane, in Laos, si prese bonariamente del pazzo visionario, avendo immaginato il mondo come una specie di Blade Runner dove la fauna era quasi sparita e i replicanti sgranocchiavano cavallette.
E invece Verniau aveva ragione, ora lo afferma anche l'Unione Europea, che ha stanziato qualche milione di euro per chi voglia mettere su un allevamento di insetti commestibili. "Per nutrire la popolazione del futuro, destinata a crescere in maniera esponenziale, le soluzioni non sono numerosissime", spiega Cedric Auriol, economista di trent'anni e fondatore di Micronutris, con sede a Tolosa, la prima impresa europea a dedicarsi all'allevamento di insetti destinati all'alimentazione. "In Olanda i ricercatori stanno mettendo a punto la carne sintetica, e questa potrebbe essere una via per moltiplicare le risorse alimentari; l'altra via é rappresentata dai semi OGM ad alto rendimento. Sappiamo bene che le prime ricerche sugli effetti degli OGM sulla salute sono inquietanti. Sinceramente, ho orrore di un mondo dove si mangerà carne finta e mais geneticamente modificato. Gli insetti rappresentano la soluzione più naturale e più biologica".
I giovani ricercatori di Micronutris.
La pioniera del settore, Micronutris, é nata in Francia proprio grazie
ai fondi che l'Unione Europea ha sbloccato per questo tipo di progetti.
Ci lavorano giovani professionisti, agronomi, biologi e veterinari,
hanno tute bianche e aggeggi futuristi fra le mani mentre si avvicendano
attorno ai contenitori di plastica trasparente dentro ai quali si
agitano migliaia di animaletti pieni di zampe e di antenne. "Ci sono circa 1500 specie di insetti commestibili" spiega Cedric, "noi ci concentriamo sui grilli e sui vermi della farina, per
più ragioni, in primis il fatto che sono più facili da allevare
rispetto ad altri, sono resistenti e le loro proprietà nutrizionali si
sono rivelate eccellenti". Già, chi avrà il coraggio di addentare un
verme da farina sarà benedetto da un toccasana di vitamine, proteine e
omega 3 in quantità sorprendenti.
L'azienda sta decollando pian piano, anche se per ora l'attività é
sostenuta soprattutto dai fondi pubblici messi a disposizione dalla UE e
dalla regione Midi Pyrénées. Se nel Sud- Est asiatico é infatti
piuttosto comune vedere nei banchetti di street food grilli e
scorpioni fritti, e gli insetti fanno parte integrante della cultura
alimentare locale, in Europa é certamente più complicato far accettare
proposte gastronomiche simili. "Abbiamo diversi tipi di clienti: quelli
che vogliono tentare un'esperienza ludica e sono incuriositi dai nostri
prodotti, i viaggiatori che hanno già gustato gli insetti nei Paesi esotici e hanno apprezzato l'esperienza e infine gli adepti del "total bio" che cercano prodotti sani a debole impatto ambientale".
Sí, perché nutrire i grilli é indubbiamente più ecologico che non
allevare una mucca. Se questo potrà far gridare all'eresia gli amanti
del barbecue, Cédric tenta di spiegare i vantaggi di tali allevamenti:
"Possiamo crescere milioni di grilli e di larve in piccoli contenitori,
semplicemente controllando temperatura e umidità, per nutrirli
utilizziamo gli scarti dell'agricoltura locale: frutta fresca e verdure,
bucce, semi di grano e lenticchie. Ci vogliono dodici settimane dalla
nascita affinché un grillo o un verme siano "maturi" per essere
mangiati, il che é un tempo piuttosto breve, tale da farne un
investimento interessante".
Insetti commestibili in "allevamento".
Nel Laos, Serge Verniau della FAO é riuscito a far accettare il suo
progetto pilota. In uno fra i Paesi più poveri del pianeta, dove un
quarto dei sei milioni di abitanti e più del 40% dei bambini sotto i
cinque anni soffre di malnutrizione, l'allevamento di insetti a
larga scala potrebbe rappresentare la soluzione risolutiva. Cédric
condivide pienamente: "In Europa gli spazi per far pascolare il bestiame
finiranno per essere limitati, anche da noi gli insetti diventeranno
una risorsa fondamentale".
Non saranno più dunque, un'esperienza straordinaria gli aperitivi a
base di grilli disidratati, come quelli proposti da Micronutris. Nel
suo catalogo campeggiano le immagini di graziosi cioccolatini
tempestati di insetti e Cedric e i suoi stanno mettendo a punto una
barretta energetica a base di polvere di grilli affinché i clienti non
si sentano smarriti all'idea di mettere nel piatto ciò che normamalmente
finiva stecchito da uno zampirone. Verrà il giorno, dunque, in cui
un'eventuale invasione di cavallette non sarà più considerata una piaga
ma una manna dal cielo. E non ci sarà più nemmeno bisogno di DDT.
Eva Morletto