La fibra sveglia l’intestino pigro

Il 10 per cento della popolazione occidentale soffre di questo disturbo, che si combatte con dieta e integratori

14/02/2012

L’intestino pigro è un disturbo molto comune, che colpisce il 10% circa della popolazione dei Paesi occidentali. Un intestino pigro comporta gonfiore e una sgradevole sensazione di pienezza. Chi soffre di Intestino pigro o addirittura di stitichezza accusa difficoltà nella regolarità dei movimenti intestinali, che nella maggior parte dei casi sono temporanee, per quanto fastidiose, e non creano problemi importanti. Vanno comunque trattate correttamente, soprattutto quando gli episodi diventano ricorrenti.


È molto importante capire che cosa significa avere problemi nei movimenti intestinali. Non vi è alcun giusto numero giornaliero o settimanale. Tre volte al giorno possono essere normali per una persona, mentre tre in una settimana potrebbero essere normali per un’altra. È una questione soggettiva, perciò, prima preoccuparsi, chiedete consiglio ad uno specialista, oppure provate a confrontare i vostri sintomi con quelli dell'intestino pigro. 

Sintomi principali dell'intestino pigro:
1 Un senso di gonfiore alla zona pelvica, con crampi e dolori addominali;
2 La sensazione di persistenze pienezza anche dopo un’evacuazione;
3 Dolori al retto e allo stomaco, che si scatenano con un senso di bruciore e fastidio generale.

L’intestino pigro può avere cause temporanee, come i postumi di un intervento chirurgico, alcune patologie o l'assunzione di determinati farmaci (come quelli anti-ipertensivi, gli antidolorifici morfinici, gli antispastici, ecc). Le cause possono essere anche psicologiche e derivare dallo stress.  Quando il problema si ripresenta regolarmente può essere dovuto a sedentarietà, condizioni particolari di vita e di lavoro, abitudini alimentari errate con diete povere di fibre e pasti irregolari.

A volte la stipsi può portare a complicazioni, anche di carattere molto serio. Queste evoluzioni negative potenziali includono: 
Emorroidi 
Ragadi anali 
Prolasso rettale

Molte persone che soffrono di intestino pigro si affidano ai lassativi, che migliorano il sintomo, ma non risolvono il disturbo all'origine. Se utilizzati ripetutamente perdono di efficacia, richiedono dosi sempre più alte e possono causare dipendenza. Per regolare l’intestino ci si deve concentrare sullo stile di vita e in particolare sulle abitudini alimentari. Però un'alimentazione ricca di frutta e verdura e uno stile di vita sano possono non bastare. Per risolvere il problema è importante migliorare la funzionalità intestinale. 

Un ottimo aiuto sono gli integratori di fibre alimentari, in grado di regolare dolcemente il funzionamento e lo stato di salute dell'intestino. Le fibre alimentari (chiamate anche lassativi di massa) sono sostanze naturali di grandissima importanza per il benessere intestinale e digestivo in genere. Il nostro sistema digestivo ha bisogno delle fibre alimentari per essere stimolato nelle sue funzioni.

Le fibre alimentari sono contenute in frutta, verdura, legumi e cereali e a causa della loro struttura chimica non vengono assimilate nello stomaco e passano inalterate nell'intestino nel quale subiscono una fermentazione da parte della flora batterica; la flora batterica infatti si nutre delle sostanze contenute nelle fibre. Le fibre, oltre che fare massa e nutrire la flora, assorbono molta acqua e quindi aumentano di volume agevolando la funzione peristaltica. Il colon, grazie a loro, è stimolato a fare i suoi movimenti (come se facesse della ginnastica) e perciò le fibre sono adatte per rieducare un intestino pigro. La loro azione infatti non è immediata, come quella di un normale lassativo, ma dà frutti nel tempo.

Oggi tutti i dietisti e i nutrizionisti raccomandano un'assunzione giornaliera di fibre pari a circa 20/25 gr. da ottenere con una sana alimentazione o con l'apporto di integratori. Se non vi sono particolari patologie, per le quali è opportuno affidarsi al medico, ecco alcune semplici regole per arrivare ad assumere la quantità giornaliera consigliata.

Per prima cosa aumentare il consumo di pane (200 gr. al giorno) possibilmente integrale; consumare cereali integrali a colazione (almeno 50 gr. al giorno); aumentare il consumo di verdura e di frutta per arrivare ad 400 gr. al giorno; aumentare l'uso di legumi, come piselli, fagioli, ceci ecc. e usare all'occorrenza integratori di fibre ad atte.

Dal punto di vista fitoterapico esistono piante che forniscono fibra di qualità. Il glucomannano e lo psillio hanno notevole capacità di assorbimento, rendono le feci morbide e hanno caratteristiche probiotiche. L'inulina (fibra derivata dal fruttosio) ha una forte azione probiotica.

Le radici di altea sono ricche di mucillagini e vengono quindi usate come efficace lassativo. Inoltre vantano proprietà antinfiammatorie sulle mucose intestinali. La dose consigliata è di 5 g (un cucchiaino) al giorno di radice secca con cui si può preparare un macerato. Si mette la radice frantumata in una tazza di acqua fredda e si lascia a riposare per 4-5 ore. Dopodiché si filtra e si beve tre volte al giorno.

I semi secchi di psillio contengono fino al 30% di mucillagini e sono particolarmente indicati a chi ha un intestino delicato che tende a irritarsi. La dose consigliata è di 4 g al giorno da assumere sotto forma di infuso: in una tazza di acqua bollente si mettono i semi, si lasciano riposare una decina di minuti, prima di filtrare. Di questo preparato si può bere una tazza poco prima di andare a letto.

Del lino si usano i semi, che hanno un'azione lassativa, emolliente e antinfiammatoria. Con i semi di lino si può preparare un macerato, versando 4 g di rimedio in una tazza di acqua tiepida. Si lasciano macerare i semi per 4-5 ore e se ne beve il contenuto la sera, poco prima di coricarsi. Un altro esempio può essere la mucillagine che si ricava dalla malva che ha quasi esclusivamente un'azione lenitiva delle mucose e che quindi può essere abbinata, per rieducare e riequilibrare l'intestino, ad altre fibre alimentari ad effetto volume.

Da questi piccoli esempi si comprende come sia possibile abbinare diversi tipi di fibre conoscendone le proprietà per avere effetti positivi e ridurre al massimo quelli negativi. Lo stesso discorso vale anche per i cibi: per alcune persone potrebbero essere più idonee fibre presenti nei cereali e per altre quelle presenti nei legumi.

L'acqua è un elemento fondamentale per favorire la regolarità intestinale in quanto permette alle fibre di svolgere la loro funzione. A contatto con l'acqua, le fibre tendono a gonfiarsi e, premendo sulle pareti dell'intestino, ne stimolano le contrazioni favorendo la velocità di transito. La quantità consigliata è un litro e mezzo al giorno.

Le fibre  hanno poche controindicazioni e possono essere usate anche per lunghi periodi (fino a due mesi consecutivi). L'importante è attenersi alle dosi consigliate: se in eccesso, possono causare gonfiori di stomaco, mal di pancia e nausea. Inoltre, poiché sviluppano la loro azione nell'intestino Grasso, possono influire sull'assorbimento di eventuali farmaci che si stanno assumendo. Il consiglio è di chiedere sempre il parere del proprio medico e comunque lasciar passare almeno due ore dopo l'assunzione dei medicinali.

L'attività fisica è tanto importante quanto una buona dieta poiché mantiene sana e forte la muscolatura di tutto il corpo, in particolare i muscoli addominali, i quali partecipano attivamente alle funzioni dell'intestino. Non è necessario svolgere un'attività sportiva intensa per avere benefici, basta anche solo camminare venti minuti al giorno.

Stefania Marchisio
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