21/09/2011
Farmaci
che curano e che non inquinano. Li hanno messi a punto i ricercatori
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia grazie al Trimetilortobenzoato, prodotto
di un nuovo processo di sintesi che permette di avere farmaci a basso
impatto ambientale utili per gli
antinfiammatori. Il brevetto, depositato lo scorso giugno da Galentis Srl, e
registra un processo che consente di eliminare l’uso di agenti cancerogeni
da molti medicinali. In pratica,
invece di usare una sostanza di partenza classificata come cancerogena è stato
utilizzato un metodo nuovo che consente di utilizzare una sostanza molto più
sicura.
Lo
studio rientra nell’ambito della “green chemistry”, un filone della chimica
volto a sviluppare prodotti ecosostenibili. Dopo due anni di studi i ricercatori Marco Noè, Alvise Perosa e
Maurizio Selva hanno utilizzato la spettroscopia di risonanza magnetica
nucleare e la spettrometria di massa utilizzate per monitorare ed ottimizzare i
vari passaggi di sintesi della molecola Trimetilortobenzoato, che serve per la
trasformazione di steroidi e di altri principi attivi farmaceutici così da
renderli facilmente assimilabili dall’organismo.
Fino
a oggi si utilizzava un reagente clorurato classificato come cancerogeno, mentre grazie a questa nuovo metodo si può usare una
sostanza non dannosa. I medicinali che potranno beneficiare di questa novità
sono gli antinfiammatori (corticosteroidi
per uso topico), quali il Beclometasone Benzoato, il Betametasone Benzoato,
l’Estradiolo Benzoato e il Rizatripan Benzoato impiegato come anti-emicranico.
Eleonora Della Ratta