L’autunno è difficile da digerire

Il passaggio dal clima mite a quello invernale provoca l’aumento di alcune patologie gastrointestinali, che colpiscono soprattutto le donne

09/11/2011

Con l'autunno aumentano i problemi digestivi. Stipsi, gonfiore, bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo colpiscono un italiano su quattro (quasi 15 milioni di persone), soprattutto le donne (il 25 per cento è interessato da forme croniche e la frequenza aumenta con l'avanzare dell'età contro l'11 per cento degli uomini).


Beatrice Salvioli, gastroenterologa di Humanitas spiega: «La causa presumibilmente (nulla è ancora del tutto provato scientificamente) risiede nella metereopatia che non significa, come spesso si crede, che una persona sia sensibile alle modifiche della temperatura e/o stagionali solo per quanto riguarda l'umore, la cosiddetta luna storta. Alcune aree del sistema nervoso centrale sono sensibili ai mutamenti della temperatura, dell’umidità e dei campi magnetici. Perciò, oltre a variazioni di umore, si possono manifestare problemi di insonnia, affaticamento, dolori reumatici e disturbi digestivi. è come se l'organismo si dovesse ‘riassettare' su una nuova fase. Dall'estate all'autunno-inverno le modifiche del clima sono più evidenti e, quindi, l'organismo fa più fatica rispetto al passaggio inverno-primavera. Ma ogni mutamento climatico e di fuso orario, come il ritorno all'ora solare o il jet lag, porta con sé qualche disturbo più o meno evidente».

Perché l’autunno influisce sulla digestione? «È come se ci fosse un cambiamento di energia, concetto cardine della medicina cinese, secondo la quale anche il ciclo stagionale segue l'alternanza energetica riferita in particolare agli organi. Per esempio in inverno, essendo freddo, tutto è immobile e la natura dorme. Nello specifico, durante il passaggio da una stagione a clima mite verso una con temperature rigide e con minor esposizione ai raggi solari, varia il tipo di alimentazione, sia per un maggior quantitativo di cibo assunto sia per un maggiore desiderio di carboidrati che, se ingeriti eccessivamente, facilitano la comparsa di gonfiore addominale e di alterazioni della funzionalità intestinale, peggiorando così sintomi già esistenti come dispepsia (cattiva digestione), intestino irritabile o la stipsi».

Perché le donne ne sono più colpite? «Le donne sono in generale più predisposte a soffrire di problemi digestivi e, inoltre, sono più sensibili ai mutamenti climatici e allo stress a cui è sottoposto l'organismo, così come le persone anziane».

Che cosa si può fare per prevenire? «Spesso è difficile prevenire, perché nulla si può contro i fenomeni naturali, però la consapevolezza e accettazione dei cambiamenti del proprio organismo sono i presupposti per contrastare questi disturbi, che sono molto fastidiosi. L'alimentazione deve essere bilanciata, continuando con l'apporto in fibre e l’idratazione, come viene più naturale fare durante il periodo estivo, e limitando la quota di carboidrati. Mantenere l'attività fisica è fondamentale, anche se ci costringe a uscire invece che rimanere in casa al caldo. Infine, se possibile, sfruttare la luce solare, facendo passeggiate all'aria aperta, in modo da ricaricare l'umore e lo stato di benessere e abituarsi gradualmente alle nuove temperature».

Michele Rosati
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