Nuove armi contro il melanoma

L'importante scoperta è avvenuta presso i laboratori dell'Istituto Gaslini di Genova: ora è nota la "strategia" del melanoma per aggirare il sistema immunitario.

11/07/2012
(foto Reuters).
(foto Reuters).

Il  melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, cellula della cute che è preposta alla sintesi della melanina. Il melanoma può insorgere in tutti i distretti corporei in cui sono normalmente presenti i melanociti, quindi la cute ovviamente, ma anche le mucose, le meningi e l' occhio. Ha una maggiore incidenza nel lato sinistro del corpo ed è un tumore maligno molto aggressivo capace di sfuggire al controllo del sistema immunitario e in particolare delle cellule Natural Killer.

La buona notizia è che presso i laboratori dell'Istituto Gaslini di Genova (diretti da Lorenzo Moretta e Maria Cristina Mingari) è stato identificato il meccanismo grazie al quale il melanoma riesce a eludere il sistema immunitario, a "disarmarlo", e proliferare. Lo studio, effettuato dalla dottoressa Gabriella Pietra, è stato pubblicato dalla prestigiosa Cancer Research, e porterà a sperimentazioni cliniche mirate al ripristino delle difese immunitarie.

Il sistema immunitario difende il nostro organismo dalle infezioni microbiche e dai tumori. La "sorveglianza" nei confronti dei tumori è principalmente dovuta ai linfociti T e alle cellule Natural Killer (NK). Tuttavia, in alcuni casi, le cellule tumorali riescono a eludere il controllo del sistema immunitario e quindi a sopravvivere e a diffondersi nell'organismo perché mettono in atto strategie in grado di inibire l'azione dei linfociti.

I ricercatori genovesi hanno dimostrato come le cellule di melanoma, quando incontrano le cellule NK, producono sostanze (la PGE-2 e la kinurenina) in grado di bloccare le cellule NK, le quali, arrivate a contatto con il tumore, vengono letteralmente "disarmate". Come conseguenza, le cellule NK, con armi spuntate e senza munizioni efficaci, assistono impotenti alla moltiplicazione e al diffondersi delle cellule tumorali.

Sarebbe (è) drammatico: ma lo studio presenta anche una nota ottimistica, sostenendo che, chiarito il meccanismo con il quale le cellule NK vengono disarmate, sarebbe possibile combatterlo. In particolare, gli autori dello studio hanno dimostrato in laboratorio che l'utilizzo di farmaci che bloccano la PGE-2 o l'enzima che produce la kinurenina (IDO) permette alle cellule NK di "recuperare le armi" e di uccidere le cellule del tumore".

Per saperne di più, dal sito del Ministero della Salute:

Emilia Patruno
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