Negli uffici tira una brutta aria

Spesso circolano inquinanti e allergeni, specie quando entrano in funzione i condizionatori. E in alcuni casi sono molto pericolosi

19/05/2011

È risaputo che nell’aria che respiriamo in ufficio, luogo in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, ci possono essere inquinanti ed allergeni. Quello che non sempre si sa, però, è che a volte, se gli impianti idrici o di riscaldamento non sono sottoposti a corretta manutenzione, possono diventare sedi di virus o batteri e mettere chi lavora a rischio di infezioni respiratorie, come spiega il dott. Michele Ciccarelli, pneumologo e allergologo.
´Negli uffici circolano soprattutto acari e allergeni di vario tipo perché durante una giornata lavorativa si accumula molta polvere dovuta ai computer, alla carte e, se presenti, alle moquettes. Possono provocare riniti o congiuntiviti. Per questo, è importante aprire le finestre o utilizzare i sistemi di ricircolarizzazione per cambiare aria ogni tanto durante la giornata. Quando si accendono i condizionatori oppure in presenza di umidificatori, possono diffondersi alcuni virus o batteri pericolosi per l’organismo come, per esempio, la Legionella, un batterio che vive negli impianti idrici e che, in presenza di certe condizioni di cattiva manutenzione, può diffondersi attraverso l’aria nebulizzata in uffici, palestre, ospedali. Un altro esempio sono i funghi e le muffe. Le colonie di funghi liberano nell’aria delle particelle invisibili chiamate spore, che possono essere trasportate nell’aria per lunghe distanze ed entrare negli edifici. Quando incontrano superfici capaci di fornire umidità e nutrimenti in quantità sufficiente formano una nuova colonia che può essere vista ad occhio nudo, per esempio la muffa sui muri. La proliferazione di microrganismi come batteri e funghi è spesso favorita dalla mancata adozione di un protocollo nella manutenzione e nell’impostazione di temperatura e umidità relativamente agli impianti di aria condizionata. Questo avviene in quanto i filtri degli impianti di condizionamento trattengono i microrganismi che possono proliferare all’interno dei filtri stessi ».

«La Legionella penetra nell’ospite attraverso le mucose delle prime vie respiratorie. L’infezione causata dal batterio Legionella viene indicata con il termine generale di ‘legionellosi’ e può presentarsi in tre distinte forme cliniche:
- la Malattia dei Legionari, che è la forma più severa dell’infezione, con una letalità media del 10% e si presenta come una polmonite acuta difficilmente distinguibile da altre forme di infezioni acute delle basse vie aeree. La malattia solitamente si manifesta dopo un’incubazione di 2-10 giorni con disturbi simili all’influenza come malessere, dolori muscolari e mal di testa a cui seguono febbre alta, tosse, respiro affannoso e sintomi comuni ad altre forme di polmonite. La complicanza più temibile è l’insufficienza respiratoria. Inoltre, possono comparire sintomi extrapolmonari utili ad indirizzare la diagnosi, quali manifestazioni neurologiche, renali e gastrointestinali.
- La Febbre di Pontiac, che è una forma simil-influenzale e deve il proprio nome ad un’epidemia acuta febbrile verificatasi nell’omonima località del Michigan (USA) nel 1968. Si presenta come una malattia acuta autolimitante che non interessa il polmone: dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore compaiono febbre, malessere generale, mialgia, cefalea e, a volte, tosse e gola arrossata.
- La Legionellosi, poi, può manifestarsi anche in forma subclinica, come si può dedurre dal frequente riscontro di anticorpi anti-Legionella in assenza di episodi di polmonite.

Una colonia di funghi (una macchia di muffa), invece, provoca una continua liberazione di spore nell’aria. Quando le inaliamo, esse possono innescare crisi allergiche provocando difficoltà respiratoria, congestione nasale, raffreddori, starnuti, irritazione alla gola, tosse, fatica e difficoltà di concentrazione oppure, nelle persone più sensibili o con deficit della risposta immunitaria, causare delle vere e proprie infezioni respiratorie».

È necessario, quindi, che gli impianti siano sempre puliti? «Assolutamente sì. L’acqua non deve ristagnare. La manutenzione igienica degli impianti degli uffici va effettuata non solo pulendo o sostituendo i filtri almeno una volta all’anno, ma pulendo anche l’interno dei canali. Per gli impianti casalinghi, invece, è fondamentale la manutenzione degli impianti di riscaldamento e la cura e la pulizia dei filtri dei condizionatori o umidificatori, osservando le istruzioni specifiche. In questo modo l’aria che respireremo sarà anche più pulita di quella esterna».

Redazione 2C Edizioni
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