03/11/2011
La sintomatologia
complessa del malore di Cassano, data da vertigini, turbe visive, incapacità
nel parlare e difficoltà motorie ha fatto ipotizzare subito un ictus ischemico.
Determinato da cosa? Le indicazioni dei medici guardano ad un Forame ovale
pervio, ovvero un difetto che consente al sangue di passare da un atrio
all'altro del cuore senza passare dal "filtro" fisiologico costituito
dai polmoni.
«È una causa spesso
misconosciuta e quindi imprevedibile
che dipende da una piccola malformazione anatomica congenita del cuore: si
tratta di un difetto del setto che divide i due atri, solitamente a livello
della "fossa ovale"», spiega Guidalberto Guidi, cardiologo della
clinica Fornaca di Torino e medico fiduciario della Juventus FC. «Normalmente questo difetto è presente alla nascita,
ma nei primi giorni di vita tende spontaneamente a chiudersi, impedendo al
sangue di mescolarsi. Se ciò non avviene, nella vita adulta può succedere che
microtrombi, magari formatisi in seguito ad ematomi da trauma, possano passare
indisturbati dal sangue venoso al sangue arterioso e andare ad embolizzare e
ostruire il flusso in qualche arteria, se avviene nel cervello si manifesta
l'ischemia cerebrale».
Si stima che circa
il 25 per cento della popolazione adulta ne sia interessata. Inoltre, «circa il 5 per cento dei giovani affetti
da cefalea ricorrente sono portatori di questa piccola ma subdola patologia
cardiaca», ricorda il dottor Guidi.
Un Pfo può portare a conseguenze anche
gravi. «Tra queste, l'ischemia cerebrale, cioè la mancanza di flusso sanguigno
nel tessuto cerebrale, è la principale e più temibile. Con effetti che possono
essere transitori, allora si parla di Tia (transient ischemic attack) oppure
permanenti, la cui gravità dipende dalla localizzazione e dall'estensione della
zona ischemica».
Individuare questa
malformazione è possibile. «Basta
sottoporsi a degli esami specifici come l'ecocardiogramma colordoppler, ma
anche l'ecocardiogramma tridimensionale o, in alcuni casi, l'ecocardiogramma
trans esofageo», spiega Guidi. «Non esiste alcun segno clinico rilevabile con
la sola visita medica, né con l'elettrocardiogramma. Lo studio morfologico e
funzionale eseguito con l'ecocardiogramma colordoppler evidenzia il difetto
anatomico e con opportune manovre anche il passaggio anomalo di sangue tra i
due atri».
In caso di positività è
possibile rimediare al difetto senza la necessità di un intervento chirurgico: «Assumendo basse dosi di aspirina per prevenire i
trombi e con un semplice posizionamento di un "ombrellino" tra gli
atri, per via vascolare percutanea, tramite un sottile catetere in anestesia
locale», spiega Guidi.
In ogni caso, è sempre importante fare prevenzione nei
confronti dell'ictus. Raccomanda il dottor Guidi: «È importante consultare
sempre il medico in caso di cefalea ricorrente o persistente, eseguire
l'ecodoppler delle carotidi dopo i 50 anni, anche più precocemente in caso di
concomitanti patologie metaboliche come diabete o dislipidemia».
Michele Rosati