Tre modi di "usare" il farmacista

La scelta dei medicinali da banco, l’omeopatia, l’assistenza domiciliare: come utilizzare una guida sicura e preparata

02/06/2011

Secondo l'indagine Pharmacy today over-the-counter product, condotta ogni anno dall'American pharmacists association (Apha), i farmacisti sono convinti che l'81% dei consumatori acquista i farmaci da banco (Otc) raccomandati dal proprio farmacista. Emerge, inoltre, che il 92% degli operatori accompagna il cliente alla sezione Otc per assisterlo nella scelta e il consulto dura in media tre minuti. Considerando che sul mercato americano ci sono più di 100mila farmaci liberi da prescrizione per oltre mille principi attivi, è cruciale che il paziente chieda al proprio farmacista per avere il massimo beneficio e il minimo riscio di effetti collaterali e interazione con altre cura. Anche perché, sottolinea Apha, i farmacisti sono operatori formati sui farmaci Otc ed etici e possono indirizzare il consumatore in base ai suoi bisogni ma dandogli anche informazioni importanti, come per esempio l'interazione con alcuni alimenti. Secondo l'Associazione, i farmacisti sono i provider per la cura della salute più accessibili per i pazienti e va incoraggiata la richiesta da parte dei cittadini di informazione e avvertenze sull'uso proprio dei farmaci.

L'omeopatia è una scienza medica, riconosciuta dalla legge italiana tra le medicine non convenzionali, eppure è sempre oggetto di discussioni circa la sua reale efficacia. E se ne è discusso anche recentemente all'incontro "Omeopatia: mito o risorsa?", organizzato a Milano da Aiot (Associazione medica italiana di omotossicologia). «Non esiste la farmacia omeopatica, esiste l'omeopatia in farmacia» ha detto Paolo Vintani, Vicepresidente Associazione chimica farmaceutica lombarda. Vintani, che da farmacista s'interessa da molti anni di omeopatia e medicine complementari, ha voluto ribadire il posto che gli omeopatici occupano in farmacia: «Il farmacista, in quanto responsabile finale di tutta la filiera del farmaco, agisce da garante di qualità e sicurezza dei prodotti che dispensa su prescrizione medica». Inoltre il consiglio del farmacista è centrale per rassicurare ed educare il paziente, e ciò vale ancor di più nel caso di prodotti che, come gli omeopatici, sono privi di foglietto illustrativo. «Sta alla competenza professionale del farmacista illustrare come si assumono e, soprattutto, contrastare l'idea che molti hanno di impiegarli in "sostituzione" della medicina allopatica (i tradizionali)». «Non esistono medicinali alternativi, semmai complementari».

Le farmacie della Lombardia parteciperanno all'Assistenza domiciliare integrata (Adi), con la costituzione di un "Centro funzionale e operativo" al servizio dei pazienti, che potranno ottenere informazioni e servizi. Lo stabilisce l'accordo siglato dall'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, e dalla presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca. La Lombardia è la prima regione in Italia a recepire quanto disposto dalla legge 69/2009 che disciplina i nuovi servizi delle farmacie. «La farmacia» ha commentato l'assessore Boscagli «è un presidio sul territorio del sistema socio-sanitario e il farmacista è un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini. La distribuzione capillare delle farmacie consente di poter offrire a tutti i cittadini servizi e prestazioni senza dover fare code ed evitando disagi negli spostamenti dalla propria abitazione». Entro tre mesi partiranno le prime esperienze pilota in alcune aree della Lombardia e, dopo il monitoraggio dei risultati ottenuti, sarà estesa a tutte le Asl e quindi a tutte le farmacie della regione. «È un passo avanti del progetto che vede la farmacia come centro nevralgico nell'erogazione dell'assistenza sul territorio» ha detto Annarosa Racca.

Stefania Marchisio
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