Un italiano su tre compra farmaci illegali

E nella maggior parte dei casi si tratta di acquisti molto pericolosi per la salute

29/11/2011

Il 28 ottobre, 12 dei 47 Paesi appartenenti al Consiglio d’Europa, hanno firmato a Mosca la Convenzione MediCrime, volta a perseguire incisivamente la contraffazione dei farmaci, compresi quelli commercializzati online. Il testo della Convenzione MediCrime è stato siglato dall’ambasciatore italiano Antonio Zanardi Landi in presenza di Domenico Di Giorgio (Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco) e del Generale Cosimo Piccinno (Carabinieri dei Nas).


I reati perseguibili penalmente saranno quelli di produzione e contraffazione dei farmaci, fornitura e promozione (anche online), nonché commercializzazione di farmaci contraffatti e falsificazione della documentazione cartacea (anche scaricabile da internet) relativa ai medicinali. L’approccio investigativo sulla contraffazione dei farmaci messa in atto dal progetto MediCrime, inciderà quindi sulle normative penali e disciplineranno la commercializzazione online.

I medicinali falsificati sono assassini silenziosi sia perché sono privi di effetto farmacologico sia perché contengono sostanze tossiche che possono danneggiare, o addirittura uccidere, coloro che li assumono: nonostante questi dati allarmanti il mercato dei farmaci contraffatti o taroccati continua a crescere (del 400% dal 2005 a oggi) .

L'utilizzo  sempre più comune di Internet per documentarsi su questioni mediche, accedere a consigli sulla propria salute e a soluzioni fai-da-te  ha cambiato il lavoro degli operatori sanitari: oggi l'interesse è massimo sull'acquisto di farmaci online, un aspetto che rischia ancora di essere sottovalutato (perché in Italia tutto l'e-commerce è penetrato lentamente anche a causa della diffidenza verso i sistemi di pagamento elettronici), ma che presenta notevoli rischi . 

Oltre il 50% dei farmaci commercializzati via Web è contraffatto, con concentrazioni di principio attivo non corrispondenti a quelle dichiarate, sostanze diverse da quelle dichiarate o addirittura nessun principio attivo. Un mercato che nel nostro paese vale oltre tre miliardi di euro l'anno, un terzo del giro d'affari realizzato in tutta Europa (10,5 miliardi di euro). L’  Italia, infatti,  si colloca al secondo posto dopo la Germania per acquisto di medicinali da fonti illecite, con il 37% della popolazione interessata, contro il 10% e 12% di Olanda e Gran Bretagna. Inoltre, dato ancora  più preoccupante, un italiano su cinque afferma di non sapere che procurarsi medicine senza aver consultato un medico e senza esibire la ricetta è una pratica che può mettere a rischio la propria salute.

Non è da escludere che si tratti di cifre sottostimate, visto la portata del fenomeno della contraffazione che è ormai sempre più un business e che vede coinvolte sempre più frequentemente le organizzazioni criminali. Il quadro emerso è sconcertante: dai tentativi di acquisto, piuttosto accessibili, di farmaci in siti internet considerati sospetti, si è visto che nel 59% dei casi nessun prodotto veniva spedito. Nel rimanente 41% dei casi soltanto il 5% dei farmaci recapitati era parente di un medicinale. Oltre ai rischi per la salute, quindi, anche vere e proprie frodi commerciali.

Tra i farmaci acquistati irregolarmente ci sono principalmente anti-influenzali e antidolorifici, oltre a medicinali per perdere peso, per la disfunzione erettile o per smettere di fumare, mentre tra i canali utilizzati c'è soprattutto Internet. Tra coloro che si procurano medicinali con obbligo di prescrizione fuori canale, uno su sei ammette di utilizzare il Web: per il 27% degli italiani intervistati, Internet è uno strumento più pratico nel reperimento delle medicine, mentre secondo il 21% rappresenta un modo per risparmiare. In generale, l'11,8% degli intervistati di tutta Europa non si preoccupa dell'autenticità dei farmaci online.

Le trappole su Internet
C'è bisogno di una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione pubblica perché chi acquista farmaci attraverso fonti non lecite si espone ai pericoli insiti nei medicinali contraffatti e contribuisce inconsapevolmente a un mercato criminale. Ecco le trappole cui si sottopone che cade nella rete.
1) Spesso vengono proposte contraffazioni, che possono non contenere il vero principio attivo, cioè la sostanza che ha l'attività curativa, oppure contenere il principio attivo in quantità differenti, per eccesso o per difetto, da quella indicata. Di qui i danni seri per la salute
2) Dei farmaci acquistati online non si sa come siano stati conservati e per quanto tempo. C'è la possibilità, dunque, che siano scaduti o adulterati
3) Anche ammettendo che si sia di fronte ad un vero farmaco, è possibile che il dosaggio sia differente da quello che si usa abitualmente: soprattutto in Oriente, vengono approvati medicinali differenti per dosaggio e preparazione da quelli approvati negli Stati Uniti o in Europa. 4) Quasi sempre gli annunci delle farmacie virtuali fanno riferimento a farmaci soggetti ad abuso: anabolizzanti usati per il doping, stimolanti, psicofarmaci, medicinali per la disfunzione erettile. E' il caso di ricordare che l'uso di qualsiasi farmaco fuori dalle indicazioni, è sempre pericoloso.
5) La pratica della prescrizione online offerta da alcune di queste farmacie virtuali è spesso una mera formalità ed espone al rischio di interazioni farmacologiche anche gravi. Il medico e il farmacista di fiducia sanno quali altri farmaci assume il paziente e, quindi, possono evitare che il paziente assuma medicinali che "non vanno d'accordo tra loro".
6) Alla fine, il rischio che dopo il pagamento non arrivi nulla all’acquirente, cioè la truffa vera e propria, è ancora il minore dei mali: è d'obbligo quindi ricordare che ogni qualvolta si tratti di farmaci, la figura del farmacista è una tutela indispensabile. 

Per informare sulla contraffazione in campo farmaceutico e sui rischi per la salute, è stato lanciato il sito www.impactitalia.gov.it, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità nell'ambito della campagna di comunicazione "Farmaci contraffatti: evitarli è facile", promossa dal ministero della Salute, in collaborazione con l'Agenzia italiana del farmaco e i Carabinieri. Il sito, oltre a fornire una guida sul tema, mette a disposizione dei cittadini un'area per segnalare i casi di contraffazione con i quali l'utente possa essere entrato in contatto e una sezione per porre quesiti sul problema.

Stefania Marchisio
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