09/01/2012
Circa il 20 per cento degli italiani sviluppa spesso una fastidiosa afta in bocca, responsabile di dolore mentre si mangia, si beve o ci si lava i denti. Ma proprio perché relativamente comuni, non significa che queste piccole piaghe aperte all’ interno della bocca debbano essere ignorate. Le afte, conosciute anche come stomatiti, furono identificate per la prima volta nel1888 da Von Mikulicz e Kummel, che le descrissero come veri e propri flagelli della bocca.
Le afte "volgari" sono delle piccole erosioni della mucosa orale, dall’aspetto rotondeggiante. Sono dolorose e hanno dimensioni che vanno da uno a più di dieci millimetri. Sono spesso recidivanti nel corso della vita del paziente. Si distinguono in aftosi orale minore e maggiore. La prima forma di manifestazione è la più frequente e colpisce soprattutto l’infanzia e l’adolescenza. Caratterizzata da lesioni del diametro di pochi mm. e in numero variabile, interessa soprattutto il vestibolo della bocca. Il decorso è intenso ma generalmente le ulcerazioni tendono a guarire spontaneamente nell’ arco di una decina di giorni.
L’aftosi orale maggiore, invece, è una patologia più complessa: interessa circa il 10% dei pazienti.Le placche raggiungono grandezze sino a 10mm (ulcere di Sutton), sono in numero variabile e possono colpire qualsiasi zona della bocca. Le erosioni della mucosa persistono anche per un mese e si risolvono con lievi esiti cicatrizzanti. L’ infezione può manifestarsi anche in altre parti del corpo: nel gruppo delle aftosi rientrano anche le "afte genitali", la malattia di Bechet e l’ aftosi bipolare o aftosi orale e genitale in associazione. Un discorso a parte va fatto per tutte quelle affezioni del cavo orale dall’ aspetto simile alle afte, ma la cui origine dipende da malattie ben definite. Ad esempio le aftoidi possono dipendere da varie cause: da una carenza di Acido folico e Vitamina B12, nel morbo di Crohn, nella colite ulcerativa, in caso d’ intolleranza ai farmaci, nelle immunodeficienze, talvolta nel corso di infiammazioni da herpes virus.
Non sono note cause specifiche delle afte orali. Nei bambini molto piccoli compaiono durante il periodo della dentizione oppure in concomitanza di malattie infettive. Solitamente si manifestano in relazione a malattie gastrointestinali, in presenza di stress o per deficit di vitamine (B 12) e ferro. Quasi sempre regrediscono spontaneamente entro 10 giorni, ma possono aversi delle recidive.
Le afte della bocca possono inoltre indicare un problema al sistema immunitario. In taluni casi le possono essere la semplice conseguenza di traumi, quali morsicature durante la masticazione o un utilizzo troppo energico dello spazzolino da denti. Inizialmente si presentano come una piccola macchia rossa all’interno della bocca, che si trasforma in una vescicola rivestita da una sottile membrana bianca. Quando la vescicola si rompe, si crea la piccola ulcera che tende a infettarsi e a infiammarsi. Le afte possono essere molto dolorose e irritarsi facilmente durante la masticazione o se si consumano alimenti acidi. Possono essere necessarie fino a due settimane perché guariscano, durante questo tempo possono essere dolorose, anche se i primi 3 a 4 giorni di solito sono i peggiori.
Non sono da confondere con le vesciche da febbre, che sono piaghe provocate dal virus del herpes simplex e si trovano al di fuori della bocca, intorno alle labbra, sulle guance o sul mento, o all’ interno delle narici. Mentre le vesciche da febbre sono contagiose, le ulcere orali non possono essere trasmesse. A esempio, un bacio non è veicolo di trasmissione. Sebbene le afte non siano contagiose, la tendenza allo sviluppo potrebbe essere riscontrata all’ interno di un nucleo familiare, se sei soggetto ad ulcere orali, tuo figlio avrà il 90% di probabilità di contrarle regolarmente. E’ curioso notare che i fumatori soffrono di afte con minore frequenza, forse perchè il fumo rende inadatta la mucosa orale all’ instaurarsi di infezioni (per un processo di cheratinizzazione) oppure per una qualche azione protettiva svolta dalla nicotina. E’ piuttosto ricorrente infatti che chi smette di fumare soffra per qualche mese di afte, che scompaiono immediatamente in caso di ripresa del vizio.
Non esistono terapie specifiche per guarire le afte, ma si può intervenire per ridurre il dolore con antinfiammatori, antidolorifici, sciacqui con soluzioni contenenti anestetici locali oppure creme e gel a base di corticosteroidi. Gli sciacqui con soluzioni al perossido di ossigeno (acqua ossigenata) o antibiotici possono evitare infezioni e complicanze. Colluttori a base di antibiotici possono essere prescritti dal medico o dal dentista a chi soffre di afte ricorrenti ed essere utilizzati al primo comparire dei sintomi. Anche una miscela di acqua e bicarbonato di sodio riduce l’ acidità della bocca e favorisce la guarigione delle lesioni infiammate.
Nei trattamenti locali delle afte volgari sono stati recentemente utilizzati, con buoni risultati, preparati di aloe vera. Anche la propoli è un rimedio molto utile, a patto di evitarne l’assunzione sottoforma di tintura idroalcolica. Secondo l’ ipotesi dietetica, l’ insorgenza delle afte in soggetti predisposti sarebbe addirittura facilitata da un’alimentazione troppo ricca di alcolici, cibi piccanti, grassi animali, frutta secca, mostarda, formaggio e cioccolato. Possono essere utili alimenti, integratori e medicinali capaci di aumentare l’efficienza fisica e immunitaria (vitaminici, probiotici, minerali); utile anche il ricorso a pratiche di rilassamento psicofisico per diminuire lo stress. Utile anche il succo d’uva: preparare un liquido pulitore con 5 o 6 gocce di estratto di succo d’uva in un bicchiere d’acqua. Bagnare la parte infetta dall’afta con questa soluzione almeno una volta al giorno disinfetterà e pulirà la ferita. La cipolla è un altro eccellente rimedio naturale per l’afta. Applicare un pezzetto di cipolla direttamente sulle ferite. Ottimi anche i rimedi omeopatici tra cui il Borax 4 (sintomi: le vescicole aftose brucianti e dolorose, la bocca è calda e così pure il respiro, se si tratta di un lattante questi urla non appena gli si mette qualcosa in bocca; prendere due granuli ogni ora oppure far sciogliere dieci granuli in un bicchiere di acqua oligominerale non gasata e berne un cucchiaio ogni ora): il Mercurius solubilis 4 (sintomi: l’ afta si presenta sotto forma di ulcerazione dai bordi irregolari, ed è buciante con dolore intensificato soprattutto la notte. La sete è intensa e la lingua appare spessa e ingrossata;somministrazione: prendere due granuli ogni ora oppure far sciogliere dieci granuli in un bicchiere di acqua e bere un cucchiaio ogni ora); la Calendula T.M. (sciacqui orali due, tre volte al giorno, venti gocce sciolte in mezza tazza di acqua); la Silicea 5 CH (5 granuli ,3 volte al dì); l’Hydrastis T.M. (eseguire delle toccature con la tintura madre diluita in acqua tiepida bollita). Nel caso la prescrizione preveda un’applicazione locale, in primo luogo asciugate l’area con un panno. Usate quindi un cotton-fioc per applicare una piccola quantità di farmaco, avendo cura di non immergere il bastoncino nella soluzione dopo che ha toccato l’afta. Infine, evitate di mangiare o bere per almeno 30 minuti, per essere sicuri che il medicinale non venga immediatamente lavato via e abbia il tempo per agire. E’ bene sapere che non ha alcun fondamento scientifico il ricorso ad alcolici e cibi acidi o piccanti per disinfettare le afte e accelerarne la cicatrizzazione. L’unico effetto di queste pratiche è un’improduttiva esacerbazione del dolore, già di per sé accentuato dall’ assunzione di cibo. Non dimenticare che per curare e prevenire le afte è necessario adottare un’eccellente igiene orale.
Cibi irritanti, come agrumi, zucchero, cioccolata e caffè, o molto caldi possono peggiorare le afte e provocare dolore. Il cibo deve essere abbastanza tenero da non richiedere troppa masticazione e se lingua o labbra sono particolarmente sensibili si può usare una cannuccia per assumere alimenti liquidi. Sciogliere cubetti di ghiaccio in bocca può essere di sollievo per il dolore. Consumare alimenti ricchi di vitamina B e yogurth: prodotti come frumento e vegetali verdi sono ottima fonte di vitamina B.
Se le stomatiti durano più di 2 settimane o se non si è in grado di mangiare o bere a causa del dolore, è bene rivolgersi al medico. Chiamare il medico anche se le ulcere orali si manifestano più di due o tre volte l’anno.
Stefania Marchisio