Barbabietole: fan bene, ma non a tutti

L'elenco delle proprietà delle barbabietole è piuttosto lungo: assorbono le tossine, ne favoriscono l'espulsione, stimolano la digestione. Ma occhio alle controindicazioni.

14/07/2012
foto Thinkstock.
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Già i greci e i romani coltivavano nei loro orti le barbabietole rosse (quelle bianche, da cui si estrae lo zucchero, cominciarono a essere coltivate a fine '700). Ancora oggi queste saporite radici non sono affatto scomparse dalle nostre tavole. Tutto l'anno, supermercati e fruttivendoli le offrono cotte al forno o al vapore, conservate sottovuoto. Ma nel pieno dell'estate nei negozi bio sono reperibili anche le barbabietole crude, che possiamo cuocere noi stessi oppure gustare così come sono: una manciatina grattugiata, aggiunta alle insalate, le ravviva di gusto e colore. Scegliamo esemplari sodi e asciutti, lisci e rosso scuri, meglio se con un bel ciuffetto di foglie (buone anche queste, crude o cotte, e ricche di vitamine).

Ci sono tanti modi per mangiare le barbabietole: per esempio affettate e saltate in padella con aglio e peperoncino; in insalata, calde o fredde, con condimenti di sapore spiccato come la senape, i capperi, le olive; ottime quelle fermentate, che contengono enzimi utili per la flora batterica. Ma perché mangiarle? Certo, con un occhio alla praticità per quanto riguarda quelle cotte. Ma anche con un occhio alla salute. Per esempio, queste radici contengono un bel po' di minerali (ferro, potassio, magnesio, fosforo, zolfo, manganese...), tanto da rivelarsi utilissime in caso di anemia o demineralizzazioni. Ricche di fibre, hanno poi una sostanza, la betaina, che ha un'azione positiva sul fegato.

L'elenco delle proprietà delle barbabietole è piuttosto lungo: questi ortaggi assorbono le tossine dalle cellule e ne favoriscono l'espulsione (un'azione depurativa, quindi), stimolano il sistema linfatico e quello immunitario (ideali per esempio nei periodi di epidemie influenzali), favoriscono la digestione, combattono le nevriti, sono rinfrescanti ed energetiche. Contengono effettivamente una buona percentuale di zuccheri (5-6%), che le rende controindicate ai diabetici.
Studi di qualche anno fa hanno mostrato che il succo di barbabietola è in grado di abbassare la pressione arteriosa e di sostenere la resistenza e le prestazioni degli atleti. Oltre ai diabetici devono evitare le barbabietole i sofferenti di calcolosi renale ossalica a causa dell'elevato contenuto di acido ossalico. Per lo stesso motivo deve limitare il consumo chi è affetto da osteoporosi.

Giuliana Lomazzi
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