08/10/2012
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Circa 3.200 bambini di 20 scuole primarie e secondarie di Monza e Brianza e Milano sono alle prese con il progetto di educazione alimentare “100 giorni di frutta”, promosso dai ristoranti del Gruppo Ethos e da Luca Speciani, nutrizionista della squadra nazionale di ultramaratona e coautore di DIETA GIFT. Come intuibile dal titolo, l'idea è stimolare i ragazzi a un maggiore consumo di questo alimento. Così a merenda snack, bibite gassate e merendine saranno sostituiti da frutta e verdura. L'iniziativa coinvolge un insegnante di riferimento, cui spetta controllare che effettivamente vengano consumati questi cibi, e i genitori, il cui compito è fare i “controllori” nel fine settimana.
Ogni partecipante riceverà una copia del fumetto “Tom&Lia, alla
scoperta del vero cibo” (a cura del Gruppo Ethos, sceneggiatura di Luca
Speciani, fumetti di Valeria Cairoli), per imparare a conoscere e ad
apprezzare il cibo naturale. Il volume comprende anche una sezione
dedicata ai genitori, curata dal dott. Speciani. Alla fine dei 100
giorni i ristoranti del gruppo Ethos inviteranno i partecipanti a
entrare nelle loro cucine e a realizzare, con l'aiuto dei loro chef,
semplici ricette.
Un'idea costruttiva e simpatica che per fortuna non si esaurisce qui: la
seconda edizione del progetto partirà a gennaio 2013. Tutte le scuole
primarie e secondarie italiane che lo desiderano potranno aderire fino
al 31 ottobre (informazioni e adesioni: www.gruppoethos.it –
info@gruppoethos.it).
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L'iniziativa può essere uno stimolo anche per gli adulti a mangiare più
frutta, e non solo per 100 giorni. Le ragioni per farlo sono tante.
Per cominciare, mele, pere, uva & C contengono zuccheri semplici,
capaci di calmare la fame e dare una carica di energia. Poi ci sono le
vitamine, i minerali e gli antiossidanti, variabili a seconda del tipo
di frutto. Quelli scuri, come l'uva, le susine, le more e i mirtilli,
hanno maggiori quantità di antiossidanti. Particolarmente ricchi di sali
minerali sono uva, agrumi, pesche, pere, fragole e ciliegie. Quanto
alle vitamine, ricordiamo per esempio la C nelle fragole e negli agrumi,
la A nelle albicocche e nel melone. Come se non bastasse, la frutta è
ricca di liquidi: l'ideale per reintegrare quelli persi con la
sudorazione.
Ma perché il consumo non diventi
controproducente è importante osservare qualche regolina.
Intanto, mangiare la frutta intera o bere il succo (anche se non
dolcificato) non è proprio la stessa cosa. Il frutto intero contiene
anche fibre, che svolgono molte funzioni nell'organismo; il succo non ne
contiene più. Il succo di mele filtrato, per esempio, contiene un
quarto di antiossidanti di quello non filtrato. Utilizzando i succhi,
poi, si rischia di esagerare senza rendersene conto perché “vanno giù”
tanto bene.
È importante anche ricordare che la frutta non è sempre ben digeribile:
se consumata per colazione, o per merenda, va benissimo; però a fine
pasto si ferma troppo a lungo nello stomaco e può creare fermentazioni e
gonfiori. Meglio allora a inizio pasto, dando la preferenza a quella
acidula.
Ed eccoci infine alle quantità. Pur avendo a che fare con un alimento
ottimale, è sempre meglio non eccedere: 2-3 frutti di stagione al giorno
sono più che sufficienti. Sostituire in toto i pasti con la frutta non è
proprio l'ideale, se non per tempi brevi (magari a cena, o per un
giorno, quando ci si voglia alleggerire e depurare). Di più no: i rischi
sono fermentazioni intestinali, soprattutto con frutta zuccherina come
fichi e uva; gonfiori addominali; feci sfatte; con il tempo, carenza di
proteine. Infine ricordiamo che un eccesso di fruttosio può aumentare
gli acidi urici, causando disturbi articolari con l'accumulo.
Perciò diamo il benvenuto alla frutta, ma senza esagerare e rispettando
la stagionalità.
Giuliana Lomazzi