Olio di perilla, dall'Asia con sapore

Le foglie giovan di questa pianta, dal sapore aromatico e gradevole, possono essere usate in insalata. Ma l'olio che se ne ricava è anche un ottimo antinfiammatorio.

17/12/2012

Arriva dall’Asia, questa pianticella detta anche basilico o menta cinese e nota pure con il nome giapponese di shiso. Le foglie giovani, dal sapore aromatico e gradevoli, vengono usate in insalata; se appartengono alla varietà purpurea vengono impiegate come colorante alimentare o conservate in salamoia e sottaceto (queste ultime sono acquistabili sottovuoto nei negozi di alimenti bio).
Ma la fama della perilla è dovuta piuttosto ai semi, da cui si ricava un olio con il 50-60% di omega 3. I benefici di questi grassi per l'organismo sono davvero numerosi. Infatti sono, tra le altre cose, antinfiammatori, agiscono sul sistema nervoso, riducono il rischio di malattie cardiovascolari, favoriscono lo sviluppo embrionale, contribuiscono a prevenire la depressione.
Come risaputo gli omega 3 di origine animale (quelli presenti nel pesce azzurro e nei pesci di acque fredde) sono più efficaci rispetto a quelli di origine vegetale, come il lino e, appunto, la perilla. Tuttavia uno studio del 2010 , incentrato sulla capacità dei grassi di proteggere le funzioni cerebrali, ha indicato quest'olio come una possibile alternativa a quello di pesce.

Reperibile in erboristeria o farmacia sotto forma di capsule o perle, l'olio di perilla ha mostrato azioni antinfiammatorie e antitrombotiche. Grazie ai flavonoidi che contiene, è in grado di prevenire e ridurre le reazioni allergiche.
Il dott. Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, direttore scientifico del sito Eurosalus (www.eurosalus.it), mette in rilievo il valore di quest'olio basandosi sulla sua pratica clinica: “Iniziai ad usarlo anche nei mesi invernali, scoprendo che non solo compensava bene le reazioni di ipersensibilità ma si affiancava con successo in tutte le forme di tipo infiammatorio cronico da infezione o da irritazione, sviluppando una forte azione antinfiammatoria. Bronchiti, tracheiti, congiuntiviti e blefariti venivano aiutate nella guarigione dall'uso di olio di Perilla, sia che derivassero da un'allergia agli acari sia da processi infettivi tipici dell'inverno che dall'azione irritativa dell'inquinamento”. Un'azione a largo spettro, dunque. Ma non basta.

Secondo alcuni studi potrebbe contribuire a ridurre il rischio di cancro al colon e al seno, oltre che di intervenire sulle crisi asmatiche, di calmare le coliti e di contrastare le infezioni causate dai funghi. Altre ricerche hanno rilevato la capacità di ridurre la crescita eccessiva dei tessuti adiposi, indicando nell'olio un alleato contro l'obesità. Una buona idea è anche utilizzare i semi, normalmente utilizzati nell'alimentazione in Estremo Oriente: vengono infatti conservati sotto sale o sottaceto, ma anche usati come ingrediente per lo shichimi, una gustosa miscela giapponese comprendente 7 spezie. Come utilizzare i semi? Macinati di fresco, aggiunti alle insalate, allo yogurt o alle zuppe (sempre che non siano troppo calde, gli omega 3 sono fragili), o ancora spolverizzati sulle verdure cotte. L'uso dei semi di perilla viene sconsigliato in gravidanza.

Giuliana Lomazzi
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