Pesche, meglio scegliere le "bio"

Un frutto che tende a concentrare vari pesticidi sulla buccia. Quindi è consigliabile acquistare quelle di vigna, piccole e saporite. E che favoriscono la biodiversità.

20/08/2011

Ci accompagnano per tutta la stagione estiva, fino a settembre inoltrato: sono le pesche nelle loro diverse varietà a pelle vellutata o liscia (noce o nettarine), affiancate dalle percoche – queste ultime caratterizzate dal fatto di restare sode anche se ben mature e perciò utilizzate anche industrialmente per la produzione di conserve sciroppate.

A pasta bianca o gialla, con la buccia rossa, gialla o rosata, spicche (cioè con nocciolo che si stacca facilmente dalla polpa) e non spicche, quando si tratta di pesche c'è davvero da scegliere. Ma per quanto riguarda i sapori? Per il consumo al naturale possiamo propendere, a seconda delle nostre preferenze, per il tipo a pasta bianca, in genere più profumato, o quello a pasta gialla, succoso e con un gusto più pieno.

L'importante è acquistare bene i frutti, scartando quelli troppo acerbi, che anche maturando difficilmente acquisiranno sapore, e ovviamente evitando quelli troppo maturi: come noto le pesche sono infatti delicate e non si conservano a lungo. Sarebbe meglio ancora andare alla caccia di antiche cultivar, spesso più saporite di quelle moderne.


Dissetanti, energetiche e ben digeribili

In Piemonte, per esempio, si trova ancora la classica pesca di vigna, piccola e saporita.
Nel Fiorentino si può trovare la Regina di Londa
, dalla polpa soda, particolarmente dolce e aromatica. Di recente il mercato ha riproposto le Tabacchiere dell’Etna, piccole e schiacciate. Riscoprire le antiche cultivar significa favorire la biodiversità e trovare prodotti più resistenti ai parassiti e quindi meno trattati. Infatti è bene sapere che le pesche tendono a concentrare vari pesticidi sulla buccia, perciò andrebbero preferite bio.

Oltre a consumarle in macedonia, a usarle per guarnire budini o gelati o a trasformarle in gustosi dessert, avete mai pensato a servirle con la carne? Per un gusto insolito, provate ad aggiungerle a pollo o maiale arrosto, verso la fine della cottura. Ma per sfruttare appieno i benefici della pesca è da preferire l'uso al naturale. Questo frutto povero di zuccheri e poco calorico ha discrete quantità di vitamina A (nella varietà a polpa gialla), di fluoro e potassio, ma anche di acido malico, che ha proprietà antiossidanti.

Dissetante, energetica e ben digeribile, la pesca è diuretica e lievemente lassativa. Si rende utile anche per uso esterno come emolliente e idratante naturale per pelli secche e sensibili. Basta frullare la polpa con miele o yogurt e applicarla sul viso: dopo 15 minuti si sciacqua con acqua tiepida. Semplice ed economico!

Giuliana Lomazzi
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