05/10/2011
La Casa del Culto Baha'i di Nuova Dehli (fotografie di Nongmaithem Robin Singh).
Da quando e' stata inauguarata a Nuova Delhi, nel dicembre 1986, la Casa del culto Baha'i, conosciuta anche come Tempio del Loto, è stata visitata da oltre 70 milioni di persone, con una media di 12 mila al al giorno, e 9 al minuto. Con questi numeri ha battuto la Torre Eiffel, il Colosseo e il Taj Mahal, diventando uno dei siti più visitati al mondo.
Questa spettacolare soluzione architettonica è la cattedrale del
Baha'ismo, religione fondata da Baha'iu'llah nella Persia del XIX
secolo, che ha come obbiettivo l'unità spirituale dell'umanità intera.
Tra i suoi principi spiccano la parità tra uomini e donne, la fine di
tutti i pregiudizi, l'accordo tra scienza e religione, l'eliminazione
degli estremi di ricchezza e povertà, l'educazione universale e
l'autonoma ricerca della verità.
Il grande arco della Casa di culto Baha'i.
Il Baha'ismo interpreta la storia delle religioni come il naturale
sviluppo di un unico principio divino, che si è manifestato di volta in
volta nelle diverse fedi. Creatore di tutte le cose dell'universo, il
Dio Baha'iano non puo' essere umanamente compreso ma soltanto amato. Tra
i messaggeri della sua onnipotenza include Abramo, Mosè, Buddha, Cristo
e Maometto. Il monachesimo è proibito insieme all'ascetismo. Il
servizio nei confronti dell'umanità e l'impegno verso il prossimo sono
considerati i piu' alti valori spirituali della pratica Baha'i. Vietati
alcool, droghe, gioco d'azzardo, rapporti pre-matrimoniali e
omosessualita'.
Baha'iu'llah fu perseguitato dalle autorità religiose persiane e
ottomane, e passò quasi 24 anni tra carcere e confino. Oggi i seguaci
del Baha'ismo sono 6 milioni sparsi in oltre 200 Paesi. Oltre al tempio
di Delhi ci sono in tutto altre sei Case del culto Baha'i nel mondo: a
Wilmette, negli Usa; a Francoforte, in Germania; nella città di Panama, a
Panama; a Kampala, in Uganda; e a Sidney, in Australia.
I fedeli Baha'i sono tuttora perseguitati in alcuni paesi islamici,
e in particolare in Iran dove, negli ultimi 50 anni, ne sono stati
giustiziati oltre 200.
Marta Franceschini