Il Cassero delle meraviglie

A Montevarchi, in provincia di Arezzo, il Cassero diventa Museo della Scultura.

24/05/2010
il Museo della Scultura aperto a Montevarchi, un borgo medievale dell'Aretino, nel Chianti senese.
il Museo della Scultura aperto a Montevarchi, un borgo medievale dell'Aretino, nel Chianti senese.

Da oggi c’è un motivo in più per visitare la Val d’Arno. A Montevarchi infatti, un borgo medievale dell’aretino, ai confini col Chianti senese, nel Cassero appena restaurato è aperto il primo Museo della Scultura, interamente dedicato alla scultura italiana degli ultimi due secoli. Il luogo, di per sé, è di quelli che non si dimenticano. Un castello in pietra grigia, al centro di una grande e scenografica piazza, al limitare della “Mandorla” che rende unico, per originalità di impianto urbanistico, il borgo di Montevarchi.

    All’interno, in una scenografia modernissima che contrasta con la pietra antica, prendono vita centinaia di sculture, nate tra Ottocento e Novecento. Bronzi, legni, gessi, terrecotte, ceramiche, marmi, collocate su mensole rosso mattone su sfondo azzurro oppure istallate nello statuario al pianoterra, chiuso da ampie vetrate. Un patrimonio di oltre 500 pezzi che per la prima volta esce dai depositi dei musei italiani ma soprattutto dalle case studio appartenute agli artisti, e fa di Montevarchi un centro di documentazione unico in Europa.

    Opere di Michelangelo Monti, Timo Bortolotti, Arturo Stagliano, Alberto Giacomasso, Mentore Maltoni, Valmore Gemignani, Firenze Poggi, Donatella (Dodi) Bortolotti, Pietro Guerri, Elio Galassi e Ernesto Galeffi. Non mancano capolavori come L’inizio alla vita di Michelangelo Monti, esempio di scultura d’impegno sociale, che venne esposto alla Quadriennale di Torino del 1902 davanti al notissimo Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. O come Il Pescatorello e La preda di Timo Bortolotti.

    Da giugno a settembre, il martedì e il giovedì alle 21.30, è possibile effettuare visite guidate alla collezione permanente con degustazione di vini del territorio (info 055 9108274).

    Un consiglio. Arrivati a Montevarchi, dopo aver visitato il Cassero, perdetevi nei vicoli del borgo per gustarvi l’atmosfera della cittadina medievale e non dimenticate di visitare il Museo d’arte sacra della Collegiata di San Lorenzo, dove è custodito il bellissimo Tempietto Robbiano.

    Per chi ha più tempo, il territorio è ricco di pievi e castelli. Come la Pieve e la Torre di Galatrona, a Petrolo e la Pieve romanica di Propina, a Loro Ciufenna (attenzione: le pievi sono aperte solo nel fine settimana, chiuse a pranzo, anche se i siti internet dicono diversamente). Per chi vuole pernottare ci sono ottime locande e agriturismi a prezzi piuttosto contenuti.

    Segnaliamo la Fattoria di Rendola, a dieci minuti di auto da Montevarchi e l’Osteria Cassia Vetus, in località Loro Ciufenna. A Montevarchi, il ristorante Castellucci e la trattoria Il Giardino, a pochi metri dal Cassero, dove si pranza negli ex laboratori della Magnesia Galeffi annessi alla Villa Galeffi, bell’esempio di stile Liberty.

Simonetta Pagnotti
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