15/04/2010
Uno dei velieri durante la regata Garibaldi.
I velieri più belli del mondo, con a bordo circa 200 giovani tra i 16 e i 25 anni, celebrano i 150 anni della spedizione dei Mille con una storica regata. La Garibaldi tall ships regatta 2010 (regata dei velieri) è partita da Genova l’11 aprile e arriva a Trapani il 16, da dove riparte il 19 aprile.
La flotta è composta dalle navi delle scuole di marina, che con questa iniziativa intendono promuovere lo sviluppo e l’educazione attraverso l’addestramento alla vela e la diffusione dei valori legati alla cultura marinaresca. Per partecipare non occorrono nozioni di navigazione né conoscenza delle lingue straniere. Per questo impegno la Sail training association è stata candidata nel 2007 al premio Nobel per la pace.
Anche chi non si imbarca, però, partecipa alla festa. All’arrivo a Trapani, il 16 aprile, dalle 16 alle 19.30 si visitano le navi e in piazza Sikania ci sono musica e spettacoli. Il 17 il pubblico può salire tutto il giorno sulle navi ancorate nel porto, mentre la notte bianca prosegue fino alle 3 del mattino, con varie iniziative musicali e negozi aperti. La domenica ancora visite ai velieri e alle 21 sfilata di chiusura dei capitani delle navi. La flotta lascia il porto di Trapani il 19 alle 10, con una parata nel tratto di mare prospiciente le Mura di tramontana.
La regata è un’ottima occasione per visitare la provincia di Trapani con le sue riserve naturali, il suo mare, le coste e le isole, ricche di testimonianze del passato. Coralli, argenti, maioliche e presepi sono in mostra al Museo regionale Agostino Pepoli. Adiacente al museo, c’è il santuario dell’Annunziata, dove si ammira la statua della Madonna di Trapani. Nel centro storico la cattedrale conserva una Crocifissione attribuita al pittore fiammingo Van Dyck. A pochi chilometri da Trapani si trova la Riserva naturale delle isole dello Stagnone di Marsala. Nella laguna dall’acqua bassa si raccoglie il sale, asciugato al sole in brillanti montagnette bianche. Una delle isole è la bellissima Mozia, che si raggiunge con una breve traversata sul lento barcone dal fondo piatto. Fondata dai Fenici, abbandonata nel periodo romano, fu abitata dai monaci durante il Medioevo, quando prese il nome attuale, San Pantaleo. Oggi appartiene alla Fondazione Giuseppe Whitaker. Nel Museo, tra reperti e testimonianze della vita dei Fenici, spicca un’opera unica: il Giovane di Mozia, monumentale statua in marmo bianco del V secolo a.C.
Informazioni
www.garibalditallships.com
www.fondazionegaribaldi.it
www.provincia.trapani.it
Rosanna Precchia