ROMA (Roma) - LAZIO

FAMIGLIE CATTOLICHE VITTIME

21 maggio 2011
Dimessa illecitamente d’ufficio dal Comune di Roma nell’ottobre 1991, dopo esservi stata Impiegata, previa assunzione per concorso, dal 1981, sino al 1984 nel ruolo di Insegnante di Attività Integrative e poi alle dipendenze della Direzione delle Politiche Culturali, Anna Maria LATTANZI é stata riammessa in servizio nel 2000 presso un “Ufficio”, Convegni, Mostre, Conferenze, poi dal 2000 Casa delle Letterature, retto da una “Responsabile”, Maria Ida GAETA, livello impiegatizio, ex 285 Cooperative rosse, Laurea in Filosofia, nel 1986 in servizio presso la Biblioteca Rispoli. Dall’epoca subisce un mobbing. Demansionamento ed isolamento dal gruppo di lavoro, privazione dei mezzi di lavoro (internet, linea telefonica, stampante), vessazioni, ripetute illecite decurtazioni dello stipendio, illecito blocco della progressione economica e di carriera. Ha ricevuto “valutazioni a caso”. La sua carriera avrebbe dovuto essere ricostruita dal 1991 al 2000, ma non lo é più stata. Qualora fosse avvenuto avrebbe acquisito un “grado” superiore a quello della GAETA. Nonostante Anna Maria LATTANZI abbia profittato di tutte le occasioni offerte dall’Amministrazione per richiedere di cambiare il profilo professionale di Istruttore Amministrativo erroneamente attribuitole nel 1994, al momento del passaggio dall’insegnamento agli Uffici comunali, non é mai stata ascoltata, anche a causa del comportamento della GAETA. L’Amministrazione dichiarerebbe “di non aver ricevuto” la maggior parte di istanze e proposte che la dipendente ha avanzato dal 2000 ad oggi, molte addirittura per R.A.R.. La GAETA, a differenza di Anna Maria LATTANZI, ha sempre preferito di norma lavorare sovvenzionando persone ed Associazioni scelte personalmente. Fa apparire sempre il suo nome accanto a quello di Tecnici nell’introduzione dei cataloghi che accompagnano gli eventi culturali curati dall’Ufficio di cui é a capo. Alcuni esponenti dell’Associazione di Vigili Urbani in Congedo per la quale Anna Maria ha lavorato dal 2000 al 2003 hanno avallato e sostenuto comportamenti in danno suo e di conseguenza della propria famiglia e dei propri cari. Nel 2001 Il Presidente di detta Associazione, ex Sindacalista CGIL, insieme al Vice Capo del suo Ufficio Personale presso le Politiche Culturali, anche Dirigente Sindacale CISL, preannunciarono ad Anna Maria che il suo posto presso “Casa delle Letterature” sarebbe stato occupato dall’Amministrativa delle spiagge di Ostia. E così fu. I Sindacati scesero in campo per Anna Maria soltanto nel 1998. CGIL al Sindaco del Comune di Roma Francesco RUTELLI, al City Manager BARRERA, “. . .Si tratta di una questione complessa che riguarda decisioni ed atti dell’Amministrazione nei confronti della Signora in oggetto, che hanno portato alle dimissioni d’ufficio (licenziamento) con una procedura anomala e inusitata, la scrivente Organizzazione chiede che venga riesaminata l’intera vicenda poiché ravvisa elementi che possono portare alla revoca del provvedimento in questione”. “Si ritiene che questa vicenda non debba essere affrontata con la stessa superficialità con la quale si è ritenuto risolverla nel passato, sottolineando che l’attuale situazione familiare della LATTTANZI è drammatica anche grazie al comportamento dell’Amministrazione”; CISL, al Sindaco Francesco RUTELLI, al Direttore Generale Pietro BARRERA, al Direttore del Personale Roberto CETTA, “La scrivente Federazione, con riferimento all’oggetto, facendo seguito ad una precedente corrispondenza, intende con la presente sollecitare le SS.LL.. alla definizione degli atti amministrativi necessari per la riammissione in servizio della citata dipendente. Tale richiesta appare motivata e sostanziata dalle modalità con le quali sono state prodotte le dimissioni d’ufficio, che risultano in tutta evidenza difformi dalle disposizioni vigenti in materia e che a tutt’oggi presentano numerosi lati oscuri che coinvolgono in pesanti responsabilità gli Amministratori dell’epoca”. Già nell’ottobre 1990 suo marito, Franco Maria IMPICCINI, era stato illecitamente licenziato dalla BANCA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA. Il suo ricorso presso la Pretura del Lavoro di Roma era stato rigettato nel 1994 dopo una sola udienza di soli 5 minuti. La SIDIRBANK, Sindacato al quale egli era iscritto commenterà così: ”Riteniamo al riguardo che vi sia stata palese violazione delle più elementari norme sul decoro e rispetto della persona e del Funzionario, soprattutto in ragione della diligenza e della correttezza che Ella, per quanto ci risulta, aveva sempre rivestito nell’adempimento della prestazione lavorativa”. Nel 1999 lo Studio Legale CERULLI-IRELLI con a capo l’allora Presidente della Commissione per la Riforma Amministrativa alla Camera ed al Senato, reitererà ai vertici del Comune di Roma istanza ai fini della riammissione in servizio di Anna Maria LATTANZI, rilevando ancora una volta l’illiceità del provvedimento delle “dimissioni d’ufficio” irrogatele nel 1991. Il trattamento che Anna Maria LATTANZI riceve continua a ripercuotersi pesantemente anche sulla sua famiglia (sposata dal 1977 con un figlio nato nel 1988 a Parigi) e sui suoi cari. Il 28.12.2003 sono stati rinvenuti deceduti per morte violente la mamma Vanda DE SANTIS, 65 anni, ed il più piccolo dei due fratelli, Gianni, 32 anni, studente in Ingegneria Informatica, ambedue commercianti nel Municipio V. Le necessarie indagini atte a chiarire cause, modalità e responsablità dei decessi non sono state svolte ed il caso é stato archiviato nemmeno un anno dopo, con procedura anomala in atti e decisioni. Ciò è quanto hanno anche attestato due Avvocati di Anna Maria che si sono occupati del caso. Invano e più volte Anna Maria ne ha chiesto la riapertura insieme all’inventario ed al sequestro conservativo dei beni dei suoi genitori. Nonostante tutto ciò Anna Maria LATTANZI non ha mai smesso di porsi in ogni modo possibile al servizio dell’Amministrazione capitolina e dei Cittadini. Questi ultimi l’hanno sempre sostenuta anche indirizzando petizioni ai vertici del Campidoglio, nel marzo 2002 e nel dicembre 2003, “affinché la sua situazione di lavoro fosse sanata”. Purtroppo invano. Ripetuti sono stati gli appelli indirizzati dalla stessa dipendente, tra gli altri, al Sindaco del Comune di Roma ed al Ministro per la Pubblica Amministrazione. Per quanto concerne il nuovo Sindaco Anna Maria LATTANZI è stata ricevuta da un esponente del suo Gabinetto, mentre per quanto concerne il Ministro della P.A. ha ricevuto una risposta scritta interlocutoria da un suo Consigliere.

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