09/04/2011
Nella memoria di chi la vita l'ha in parte vissuta sono rimasti indelebili i valori che si davano e che scaturivano dalle cose e dalle tradizioni semplici. Il Natale si presta a questi confronti vedendo come stanno andando le cose oggi dove gli effimeri prodotti che risolvono solo il consumismo e che vorrebbero essere elementi socialmente aggreganti sono in realtà altamente dissocianti e deleteri per le emozioni perché queste non si generano con le ultime novità tecnologiche. Accade che diverso tempo fa, durante il Natale, un ragazzino di cinque anni di Gramolazzo (Lu), Edoardo, oggi decenne e convinto chierichetto, chiese insistentemente al nonno Luigi di scrivergli una poesia per il Natale. E' nata così questa poesia a quattro mani. Una cosa semplice in linea con quel proprio valore esclusivo in cui un nonno e il suo nipote hanno pensato ad una cosa d'altri tempi da gustarsi come una magia con la quale nessuna "genialità" potrà mai competere.
Ivano Pilli
Preghiera a Gesù Bambino
La vigilia di Natale
tanto è il freddo nelle strade
suonan tutte le campane
per la festa di domani.
Tanta legna sugli alari
ardon tutti i focolari.
Brucian tutti i natalecci
scaldan il Bimbo e gli Angioletti,
scaldan Babbo Natale
che i bambini va a trovare.
Penso al Bimbo nel cestello
con il bue e l'asinello.
C'è Maria, c'è Giuseppe
c'è il pastore con l'agnello.
Penso sempre a quei bambini
che son soli poverini,
senza babbo, senza mamma
senza nonni, zie e la tata.
Sono tristi, soli, han freddo
han bisogno dell'affetto
han bisogno del calore
han bisogno dell'amore.
Pensa a loro oh Bambinello
dagli gioia, dagli un castello
dagli tutto il tuo splendore
dai speranza oh mio Signore,
lor proteggi dai malanni
dalle mani dei tiranni
dagli tutto il tuo calore
una mamma e tanto amore.