Addio nave Concordia, Regina del mare
In quella notte tragica
baciata dal chiarore della luna
ti sei adagiata
ferita a morte
a ridosso della roccia
dei gabbiani.
Il tuo incauto nocchiero
quella sera
ti avvicinò troppo
alla scogliera
di quell’isola,
orgoglio del tuo mare.
A lei ti inchinasti
veloce e riverente.
Ma uno scoglio
troppo sporgente
come un gigante
petalo di giglio
ti ghermì
e ti trafisse il cuore!
Simile a un guerriero
sconfitto dalla furia
di Nettuno
ti arrendesti
al tuo fatale destino
e ti aggrappasti
al provvido gradino
per non scivolare
nell’abisso
con il tuo carico umano
ignaro e coinvolto
in danze sfrenate,
brindisi e allegria
riempivano
le tue lussuose sponde
e tu impotente udivi …..
tutto udivi….
e inghiottivi
lacrime di sale
udivi il tuo fumaiolo giallo
che emetteva
lugubri suoni di emergenza
poi fosti avvolta
da un buio infernale.
E tu udivi …
udivi…
grida terrorizzate
di bambini
urla d’aiuto e richiami
di passeggeri disperati.
e tu agonizzante udivi….
e inghiottivi
sempre più
lacrime di sale
e udivi… lo stridere
delle lance
che scivolavano in mare.
E udivi …. tonfi sinistri!
E tu sempre più reclinavi
su di un fianco.
Le ore passavano
convulse e veloci
Nel frastuono
dei motori
dei soccorritori.
con la gola squarciata
avresti voluto gridare
“Presto! Presto!
Salvateli, salvateli tutti!”
E nella notte
senza più la luna
grazie ai sacrifici
ed atti eroici
di tanta solidarietà umana
si contarono i superstiti.
Più di quattromila
ne furono salvati,
solo pochi non risposero
all’appello.
Per te, amata Concordia,
Regina del mare,
è rimasta nel cuore
solo misericordia!
Il tuo destino
era già scritto
quel mattino
che fosti battezzata.
La tua madrina
gettò sul tuo fianco
una bottiglia
di Champagne
ma non si ruppe
Non ti bagnò
con il suo nettare
augurale
rotolò
e si inabbissò nel mare!
Addio, nave Concordia,
Regina del mare.
Addio!
Wanda Faroni 13 gennaio 2012