Mi chiamo Notarnicola Giuseppe e vorrei inviarvi una poesia di mio figlio, scritta in occasione di un compito scolastico di italiano. La poesia è particolare, in quanto risponde a dei criteri di metrica, ma è attualissima e riguarda la situazione economica e politica di questi giorni, che probabilmente sarà l'argomento del prossimo numero; pertanto ho pensato di inviarvelo con la consapevolezza dei vostri impegni e delle impostazioni giornalistiche. Sono un vostro assiduo lettore da vent'anni e ho visto che, a volte, avete pubblicato qualcosa dei vostri lettori per cui vi chiedo, qualora lo riteniate opportuno e meritevole di pubblicare la poesia in allegato.
Novembre 2011
Per mari e per monti in Ital si passeggia
Ovunque in banche e uffici si carteggia,
non solo l’Italia il debito affronta,
ma a tutta l’Europa la crisi non sconta.
In giro a Milano la borsa e miseria:
Francoforte risponde: “La cosa è seria!”
e Frau Merkèl e Mensieur Sarkò:
“Non va avanti, così non si può!”
Lo sprëad sta là sull’altalena,
tutti i mercati stan in pena:
“non si sa quanti Monti
in più di TreMonti”
Sui partiti le banche,
partiti sulle panche
in parlamento voglion comandare
ma ai tecnocrati devon sottostare;
forse i competenti han la meglio,
ma mi sa che il popolo è sveglio…,
giudica lui le cose del Quirinale,
i dibattiti e le donne al Viminale.
La destra e la sinistra non contan più,
non è che potremmo scender ancor più giù?
E vedremo se come filosofia
avrà la meglio la filantropia.
Notarnicola Pietro, 17/11/11