08/05/2012
La società attuale ha a cuore lo sviluppo e l’educazione delle nuove generazioni, anche di quelle più svantaggiate? Per una sua ampia fascia, cioè per tutti coloro che credono sia fondamentale investire in questa direzione, la risposta è sicuramente positiva. Non sempre, però, i risultati seguono le buone intenzioni di partenza. La difficoltà a reperire fondi, la poca disponibilità del personale oppure la poca motivazione, a volte scoraggiano o bloccano la creatività e la promozione di nuove iniziative. Tuttavia, si possono incontrare casi in cui motivazione, preparazione dei professionisti e organizzazione riescono a creare un buon connubio, mettendo a disposizione dei giovani ottime opportunità di crescita.
Si pone su questa linea la Fondazione Oliver Twist, che nasce a Milano nel 2005. In soli 7 anni, la fondazione è riuscita ad attivare e gestire ben 33 progetti, aiutando 1500 minori in situazioni di disagio familiare, personale, scolastico. Tra i diversi servizi spiccano: la scuola Oliver Twist, che ha aiutato 250 ragazzi a rischio drop out scolastico; undici comunità educative e case famiglia per minori abbandonati; quattro centro diurni per minori; tre servizi di counselling psicologico. Il fiore all’occhiello è più recente: «Nel 2010, la Fondazione Oliver Twist ha aperto a Milano un’Accademia rivolta agli alunni delle scuole medie e superiori», spiega Anna Venturino, direttrice del progetto, «un luogo che offre un’opportunità unica a ragazzi di diversa provenienza sociale ed etnica con l’obiettivo di accompagnarli nel loro percorso di crescita attraverso la musica, la danza e il teatro. In soli due anni di attività, l’Accademia ha coinvolto oltre 100 ragazzi dagli 11 ai 17 anni, spesso provenienti da situazioni di fragilità e accolti presso servizi educativi diurni e residenziali». Tutti i giorni i ragazzi sono invitati ad andare in Accademia, subito dopo la scuola: «due volte alla settimana hanno l’opportunità di frequentare l’attività di aiuto allo studio, in cui sono seguiti da un gruppo di volontari dell’Università.
A partire dalle 15:00 hanno inizio le attività artistiche. Ogni studente può scegliere tra due percorsi: lo strumentale e le arti sceniche. Il primo comprende uno strumento a scelta, percussioni, musica d’insieme, teatro e coro; il secondo una gamma di quattro materie di studio: danza, teatro, coro, canto solistico», precisa la direttrice. L’Accademia, dunque, riesce a fondere il lavoro con il gruppo all’attenzione per il singolo, promuovendo la passione per l’arte, la condivisione di esperienze positive e un’autentica integrazione tra ragazzi provenienti da storie, culture, tradizioni e vissuti diversi.
Simone Bruno