15/09/2011
Legame difficile con i genitori e condotta delinquenziale e antisociale dei figli adolescenti: si tratta di una semplice associazione tra due variabili che sgorga da un pregiudizio diffuso, o, piuttosto, di un elemento attendibile, fondato sulla verifica empirica? Non c’è dubbio. Preferiamo la seconda ipotesi, dato che una ricerca coordinata dal prof. Diego Sarracino dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con i dipartimenti di Psicologia della “Sapienza” di Roma e dell’Università “Aldo Moro” di Bari, e pubblicata dalla prestigiosa rivista Journal of Adolescence, lo ha recentemente dimostrato.
Lo studio, condotto su 169 studenti di scuola media inferiore, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, ha preso in esame le associazioni tra il legame di attaccamento ai genitori, i valori di riferimento sociale e la tendenza a imbattersi in comportamenti a rischio, in una tappa dello sviluppo in cui tali aspetti possono cambiare profondamente e influenzare le relazioni interpersonali dell’adolescente e il suo rapporto con la società. Ai ragazzi sono stati somministrati una serie di questionari (Security Scale, Portraits Value Questionnaire, ecc.), la cui elaborazione delle risposte ha rivelato che meno sicuro si presenta il legame con i genitori, più elevata è la possibilità che l’adolescente (soprattutto il maschio) racconti di aver adottato comportamenti violenti e antisociali.
Questi risultati, non lontani da altri studi condotti su fasce d’età differenti, pongono in evidenza che una relazione sicura con i genitori promuove un atteggiamento più positivo verso gli altri. E, soprattutto, può svolgere un effetto protettivo nei confronti della propensione ad assumere comportamenti aggressivi e a rischio.
Simone Bruno