27/09/2010
foto: thinkstock
I tre enti italiani autorizzati all'adozione in Cina (Aibi, Ciai, Cifa), a un anno e mezzo dell’arrivo dei primi bambini, parlano di un bilancio positivo sul piano numerico che fa ben sperare le coppie italiane, circa 250, in attesa di un piccolo cinese. Unico neo i tempi. In Cina esistono due diverse liste di bambini adottabili. La prima raccoglie i bambini sani e tra gli 0 e i 6 anni e i tempi d’attesa sono di tre anni. La seconda, (chiamata “special needs) è per i bambini più grandi (dai 7 anni in su) e con problemi di salute. In questo caso si parla di solo 6-8 mesi. In Italia, a parte i primi venti, sono arrivati bambini che appartengono a questa seconda lista. Soffrono di patologia in gran parte risolvibili con un intervento chirurgico.
Cattive notizie, invece, per gli orfani in Russia che oggi sono circa 700.000. Una cifra più alta di quella relativa alla fine delle seconda guerra mondiale. Inoltre, recentemente il Fondo di beneficenza per l'infanzia ha denunciato che tra gli oltre 100.000 orfani dati in adozione dal 2007 al 2009, ben 30.000 sono stati rimandati indietro dalle famiglie adottive che si sono impoverite in seguito alla crisi economica. Molte di queste, probabilmente, avevano scelto di accogliere un bambino basandosi anche sul sostegno economico che avrebbero ricevuto dallo Stato. Ma non si è rivelato abbastanza sostanzioso per crescere il figlio adottato.
Orsola Vetri