12/03/2013
«Penso per immagini e le metto in relazione». Così spiegava il suo modo speciale di pensare e comunicare Temple Grandin, una delle personalità più famose tra quelle affette da autismo. E su questo particolare stile di pensiero e comunicazione si fonda il presupposto scientifico che ha dato vita a Immaginario, la prima app italiana rivolta alle persone che soffrono di autismo o disabilità cognitive.
L’app – così si definiscono ormai comunemente i programmi sviluppati per iphone e ipad - si basa infatti sulla cosiddetta “comunicazione visiva”, utilizza cioè “carte” che associano immagini a concetti compensando i deficit del linguaggio. «L’obiettivo cui puntavamo – spiegano dalla Finger Talks di Milano, la società di informatica che ha messo a punto l’applicazione - era di rendere disponile uno strumento non per l’utilizzo autonomo da parte dei giovanissimi ma per facilitare i rapporti con gli adulti».
La parola chiave del prodotto è “portabilità”, smartphone e tablet consentono infatti al bambino di portare ovunque le “carte” opportunamente strutturate in cartelle. Le sezioni Immagini, Frasi, Agenda e Parole mie sono organizzate in modo tale che genitori e operatori possano accedere in modo veloce e intuitivo alle necessità comunicative del piccolo dando vita a un dialogo costante.
Il programma, (disponibile dal 5 marzo sull’App store in versione completa a 14, 99 euro e gratuita in edizione ridotta) è stato messa a punto con il supporto di esperti di marketing e di informatica ma anche di psicoterapeuti, logopedisti, genitori e associazioni di volontariato. Tra le “anime” che hanno sostenuto concretamente il progetto anche Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che ha anche prestato la sua voce ad alcune funzionalità audio di altre app simili dedicate alla cosiddetta “educazione speciale”.
Paola Molteni