Bambini e adolescenti allo specchio

Risentono della crisi. Preoccupano per i fenomeni del gioco, del sexting, del cyber-bullismo. La fotografia delle nuove generazioni scattata da Eurispes e Telefono Azzurro.

17/01/2013

I morsi della crisi economica colpiscono anche le nuove generazioni. E tra gli adolescenti stanno assumendo contorni preoccupanti fenomeni emergenti: sexting, fughe da casa, gioco d’azzardo. Lo affermano Eurispes e Telefono Azzurro, che hanno promosso una ricerca presentata il 16 gennaio a Roma presso la Camera dei Deputati. Giunta alla 13a edizione, l’Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – dal titolo Figli di oggi. Cittadini (fragili) di domani– fotografa bambini e teenager alle prese con i media e le nuove tecnologie, la scuola e la famiglia. La ricerca è stata realizzata su un campione probabilistico con un questionario: hanno risposto 1.100 bambini dai 7 agli 11 anni e 1.523 ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Complessivamente, la rilevazione ha coinvolto 23 istituti scolastici.

«Con le testimonianze degli intervistati abbiamo realizzato dei video disponibili in una app preparata insieme a Eurispes», riferisce Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro Onlus, osservando: «L’indagine racconta ragazzi sempre più spesso soli, nonostante le centinaia di amicizie su Facebook, e alla ricerca di qualcuno di cui fidarsi veramente, anche in rete. Sono resi fragili da una società che presenta sfide e pericoli insidiosi, cui in molti casi gli stessi adulti non sono preparati». Per Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, «in misura inversamente proporzionale alla loro massiccia presenza nello scenario mediatico e simbolico, i giovanissimi sono costantemente assenti sui fronti che più contano: quelli delle decisioni politiche, delle scelte, degli investimenti, delle tutele reali. Solo ascoltandoli e comprendendone i vissuti è possibile capire il reale impatto che alcune condizioni di vita hanno sul loro benessere psicofisico».

Ben il 21,9% dei bambini riferisce che la situazione lavorativa dei genitori è cambiata a causa della crisi e oltre un bambino su 5 riferisce la difficoltà della propria famiglia ad arrivare alla fine del mese (22,2%). Qualcuno tenta la fortuna: il 33,7% dichiara di aver giocato al Gratta e vinci, mentre l’11,4% e l’11,1% ha invece giocato rispettivamente alle lotterie e al bingo. Per quanto riguarda il videopoker e le slot machines, «le percentuali di bambini che dichiarano di aver giocato a questi due pericolosi giochi d’azzardo non sono affatto trascurabili (rispettivamente il 7,8% e il 6,9%), tanto più se si considera che ammette di non avervi mai giocato, ma che tuttavia vorrebbe farlo, un numero quasi doppio di bambini (rispettivamente il 13,3% e il 13,5%)».

Oltre ai rischi della navigazione su internet, più di un adolescente su 4 (25,9%) afferma di aver ricevuto sms/mms/video a sfondo sessuale o pornografico (sexting). A inviare i messaggi sono amici (38,6%), partner (27,1%) e sconosciuti (22,7%); il 12,3% ammette di averli inviati a sua volta. Le reazioni? «Il 30,1% dice che gli ha fatto piacere, il 29,1% che lo ha divertito; il 10,7% si è sentito infastidito, il 6,6% imbarazzato, il 2,9% spaventato e il 2,9% angosciato. Il 16% è invece rimasto indifferente».

Ancora, la dating violence (violenza fisica o psicologica all’interno delle coppie) è estremamente diffusa, soprattutto nella forma del rapportarsi urlando (29,1%); segue l’insulto (20,9%). E quasi il 30% degli adolescenti intervistati è scappato di casa per qualche ora (47,3%) o una giornata intera (16,9%), soprattutto a causa di relazioni problematiche con i genitori. «Sono stati gli stessi ragazzi a prendere la decisione di tornare (67,2%). Nel 18,6% dei casi il rientro è stato determinato dall’intervento della famiglia (8,1%), delle Forze dell’ordine (4,5%), di un amico (3,2%) o del proprio ragazzo/a (2,8%)».

Preoccupante anche il gioco d’azzardo soprattutto su Internet (39,9%), seguito dalle sale giochi (17,8%) e dai tabacchi (14,4%). Sente di frequente l’esigenza di giocare il 25,2% (spesso al 5%, qualche volta all’8%, raramente al 12%), «sintomo di un’allarmante tensione compulsiva». Infine il 64% dei ragazzi di 12-18 anni dichiara di bere alcolici.

Laura Badaracchi
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