Binetti: io corro per la famiglia

Paola Binetti ha fatto suo il manifesto del Forum e s'impegna per la famiglia. "Questa", dice, "è la legislazione della svolta", con riforme forti e coraggiose.

23/01/2013

È una tra le più entusiaste per l’iniziativa. Paola Binetti, deputato uscente dell’Udc capolista nel Lazio, Liguria e Abruzzo per le prossime elezioni non ha dubbi sul fatto che “il forum delle associazioni familiari faccia un lavoro meritorio di supporto alla politica sui temi familiari. Il recente manifesto è in continuità con un impegno che il forum si è assunto da anni”.

- Quindi corre convinta per la famiglia?

«Ho sottoscritto in pieno il Manifesto e fatto mio lo slogan “io corro per la famiglia”. Non solo sono determinata a fare non solo da punto di riferimento per questa campagna ora, ma anche dell’impegno parlamentare dopo. La cosa positiva è che questo impegno è stato chiesto trasversalmente a parlamentari che già dalla scorsa legislatura sono stati attenti a questo tema e a quanti nella prossima vorranno impegnarsi concretamente su questo fronte. Non si tratta di un impegno generico. Il forum infatti è poi molto attento, nel corso della legislatura, a invitare questi parlamentari, a far presente i problemi della famiglia e a vedere in che modo assieme si possono affrontare le situazioni».

- C’era bisogno di un impegno esplicito con il manifesto?


«Credo di sì. Non tanto per sensibilizzare le coscienze dei parlamentari che al tema della famiglia sono attenti, ma per tessere una rete trasversale per una azione politica efficace. Credo che il forum faccia un lavoro eccellente proprio per questa trasversalità».

- Trova realistico, in tempi di crisi, pensare di poter destinare alle famiglie un punto di Pil come chiede il forum?

«Grilli, ministro del welfare ci ha rassicurati sul fatto che i conti dell’Italia, ancorché difficili, in questo momento sono in ordine e non c’è bisogno di una manovra aggiuntiva. Quindi sicuramente non si chiederanno altre risorse. C’è però da restituire una parte dei sacrifici alle famiglie attraverso una politica oggettiva di decompressione fiscale. Per fare questo bisognerà togliere i soldi da qualche parte. Se riuscissimo a fare, per esempio, quella riforma costituzionale di abolizione delle province di cui sempre si parla potremmo recuperare delle risorse».

- Siamo a un punto di svolta?

«La 17esima legislatura nell’anno 2013, non sono superstiziosa, deve essere quella della svolta con delle riforme coraggiose e molto forti. Credo che occorra sottrarre risorse in campi dove si intravede un rischio di distrazione inutile e concentrarli dove ci sono altre priorità. E la famiglia è la priorità».  

- Il forum propone anche la cosiddetta Vif, cioè la Verifica dell’impatto sulle famiglie. Un’attenzione che forse doveva già essere presente negli scorsi anni.

«Senz’altro sì. Io ho proposto, durante questa legislatura, una authority per la famiglia. Una sorta di ente superiore con il quale i ministeri devono interagire proprio per verificare l’impatto dei provvedimenti. Così come l’art 85 della Costituzione impone che per ogni provvedimento ci sia la copertura finanziaria, così si dovrebbe imporre anche un controllo sulle ricadute sulla famiglia. Abbiamo avuto, con il Governo Prodi, un ministero per la Famiglia. Con uno slogan si potrebbe dire che, forse, più che un ministero per la famiglia servirebbe più famiglia nei ministeri».

Annachiara Valle
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Postato da ntn59 il 27/01/2013 16:46

Votare Binetti significa molto probabilmente aiutare Vendola ad andare al potere, con tutte le conseguenze possibili per la famiglia naturale. Penso che i cristiani non debbano essere i parenti poveri di nessuno, men che mai di una sinistra che vuole distruggere i valori cristiani tradizionali per sostituirli col "nulla" di chi dice "fai tutto quello che ti va di fare".

Postato da DOR1955 il 27/01/2013 12:29

Ringrazio la signora Donatella per la "difesa d'ufficio" del mio commento criticato da martinporres. Vorrei solo ricordare a martinporres che non mi sembra di aver mai voluto "zittire nessuno" (al contrario, ad esempio del sig. Monti che vuole, lui si, zittire coloro che non pensano come lui) ma semplicemente detto, e ribadisco, che non trovo queste persone, ma non tanto l'on Binetti, quando i signori "casini e fini", i più titolati a parlare di "FAMIGLIA CRISTIANA" (E non intesa come questa spettabile testata). E di conseguenza farsi paladini della difesa e dei diritti della stessa. Anche perchè hanno avuto trent'anni di tempo (da quando sono in Parlamento) per poterlo fare e se credono che ci siano ancora "allocchi" (purtroppo ci saranno) che credono alle loro promesse penso sia solo ipocrisia e forsanche disprezzo per l'intelligenza altrui. E i numeri "elettorali" dei loro micro-partitini lo staranno a dimostrare. Buona domenica e buona settimana a tutti.

Postato da donatella savasta fiore il 24/01/2013 13:56

rispondo a martinporres e mi inserisco, condividendola, nell' osservazione di DOR1955. Nessuno dice che Fini e Casini, pluridivorziati e pluririsposati non abbiano diritto di parlare. Quel che non hanno il diritto di fare è di presentarsi come esponenti del mondo cattolico e come difensori della famiglia, quel che non hanno il diritto di fare (e non solo a causa della loro vita privata) è fare appello al voto dei cristiani, è dichiarare pubblicamente di condividere l' etica cristiana quando invece in Parlamento votano per allungare a dismisura l' età pensionabile delle donne, cosa che, fra gli altri disastri, comporterà sicuramente un aumento degli aborti, perchè senza asili nido e senza nonne disponibili ci sananno molte persone in più a decidere in tal senso. Senza contare l' ulteriore decisione assunta anche da Casini e soci riguardo all' abolizione dell' art. 18 dello statuto dei lavoratori, cosa che comporta anche qui più facilità di licenziamento per le donne, con tutto quel che ne consegue.

Postato da martinporres il 24/01/2013 07:39

Per Dor1955, i sacerdoti sono celibi, allora non devono parlare di famiglia? Poi Fini e Casini che di "famiglia ne hanno avuto più di una" perdono il diritto di parlare? E questo chi lo stabilisce? I moderni censori

Postato da Lupi Antonio il 23/01/2013 20:53

A partire dal 2001 l'on. Binetti e gli esponenti di spicco del suo partito si sono riempiti la bocca di parole come famiglia, quoziente famigliare, etc.. In quegli anni, come oggi, la mia famiglia non ha avuto alcun sostegno derivante dalle iniziative virtuali dei sostenitori del Governo di allora. Ma, meglio così. Sentire a distanza di più di dieci anni dire le stesse cose suona come una beffa. Si abbia il buon gusto, una buona volta, di star zitti.

Postato da ugolucio il 23/01/2013 18:32

sono pienamente d accordo con DOR1955 su tutto quanto ha scritto. Aggiungerei anche che la sig.na Binetti fino a poco tempo fa frequentava e faceva parte di un raggruppamento politico che considerava e considera la famiglia come l unione di due gay e non come natura e Dio comandano. Grazie

Postato da DOR1955 il 23/01/2013 16:18

Rispetto l'on. Binetti come persona; che però venga a parlare di Famiglia una persona nubile, con compagni di "merende" deputati come i sigg. fini e casini, che di famiglie ne hanno avute più di una, mi sembra il volersi tirare non solo la "classica zappa sui piedi" ma ciò si presta a essere facilmente strumentalizzato dagli avversari politici. Forse di "FAMIGLIA, intesa come nucleo formato da "padre-madre-figli" è più titolato a parlare un signor nessuno con 3-4-8-10 figli che non queste persone. O mi sbaglio? Altrimenti, a chi come me ha 4 figlie e i tanti italiani che ne hanno anche di più dovrebbe essere spiegato che non abbiamo ben compreso cosa si intende nel Vangelo "per FAMIGLIA". O forse stiamo "noi" dalla parte della ragione e chi "pontifica" dalla parte del torto? Piacerebbe risposta.

Postato da martinporres il 23/01/2013 12:57

Per donatella savasta fiore: Paola Binetti non rappresenta tutto il parlamento Italiano

Postato da donatella savasta fiore il 22/01/2013 18:45

Mi domando come ha votato la signora Paola Binetti quando è stata approvata quella legge abominevole e anti costituzionale che ha allungato l' età pensionabile di tutti i lavoratori italiani e in particolare delle donne, mettendo fra l' altro su una strada tanti padri e madri di famiglia (i così detti esodati, ma non solo), con quale coraggio il suo partito si presenta chiedendo il voto dei cattolici dopo aver combinato un disastro del genere? Mi pare che Gesù abbia detto di aiutare i poveri, non di far diventare poveri, anzi poverissimi tutti quelli che non lo sono. Per quel che mi riguarda il mio impegno cristiano è stato inviare un esposto alla Corte Costituzionale chiedendo la decadenza di una simile legge per totale contrarietà con la nostra costituzione. I motivi sarebbero qui troppo lunghi da spiegare, ma chi vuole può collegarsi al mio sito e anche firmare una petizione di sostegno cliccando sui seguenti link: http://angelicum51.wordpress.com/ http://www.avaaz.org/it/petition/giu_le_mani_dalle_pensioni/

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