Biotestamento, via libera alla Camera

Licenziato ieri il testo con un'ampia maggioranza. Ora, a settembre, si torna al Senato per l'approvazione definitiva.

13/07/2011

Ha impiegato 2 anni ma alla fine, tra infinite polemiche e distinguo, anche la Camera dei Deputati ce l'ha fatta. Ieri il testo sulle "Dichiarazioni anticipate di trattamento" (Dat) è stato approvato con 278 voti favorevoli, 205 contrari e 7 astenuti. Ora il testo di legge passa ora al Senato dove, da settembre, riprenderà il faticoso iter iniziato proprio lì circa 3 anni fa.

Divieto di eutanasia, libertà del medico nel valutare le Dat, divieto di rinunciare ad alimentazione e respirazione artificiale, diritto alle cure palliative. Queste, in sintesi, le disposizioni del testo approvato ieri. A votare a favore sono stati Pdl, Lega e Udc. Contrari Pd, Idv e Fli. In realtà, però, favoriti anche dallo scrutinio segreto, vi sono state defezioni da una parte e dall'altra. A titolo personale, per esempio, Peppino Calderisi (Pdl) ha annunciato il suo voto contrario. Ben quattordici deputati del Pd, dall'altra parte dello schieramento, avevano annunciato la loro non partecipazione al voto. La maggioranza, comunque, non è mai andata sotto.

La legge, dopo aver riconosciuto la vita umana «quale diritto inviolabile e indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell'esistenza e nell'ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata», esplicita il «divieto di ogni forma di eutanasia e ogni forma di assistenza o di aiuto al suicidio». La legge stabilisce anche formalmente il principio dell'«alleanza terapeutica» tra medico e paziente nelle fasi del fine vita e riconosce il diritto per i pazienti terminali o in condizione di morte imminente di essere assistiti con un'adeguata terapia del dolore.

Ogni trattamento sanitario, dice il testo confermando la legislazione già esistente, può essere attivato solo dopo il consenso informato ed esplicito da parte del paziente e dopo corrette informazioni da parte dei medici.

Idratazione e alimentazione non possono mai essere interrotte
, con l'unica eccezione per i malati terminali nel caso «risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo». Mitigato dunque il divieto assoluto dello stop previsto nel disegno di legge Calabrò. Alimentazione e idratazione artificiale, comunque, «non possono formare oggetto» di Dat.

Le Dat non saranno vincolanti per il medico. In esse si potranno esprimere «orientamenti» (e non volontà) solo sui trattamenti che si intende attivare, ma non su quelli che si vuole sospendere o a cui ci si rifiuta di essere sottoposti. Rimane comunque il divieto di accanimento terapeutico: si potrà rinunciare infatti solo a ciò che è «di carattere sproporzionato o sperimentale». Le Dat potranno poi essere prese in considerazione solo in caso di «accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale»: in pratica quando ci si trova in stato vegetativo.

Le Dat, che avranno una validità di 5 anni e potranno poi essere rinnovate, dovranno essere redatte in forma scritta o dattiloscritta con firma autografa del soggetto interessato davanti al medico curante. Niente videotestamenti o ricostruzioni di intenti fatte a posteriori, dunque, per evitare ricostruzioni postume giudiziarie come avvenne nel caso Englaro. Le Dat saranno poi raccolte in un Registro tenuto all'archivio unico nazionale informatico presso il ministero della Salute.

E' prevista infine la possibilità di nominare un fiduciario. Se questo non avviene, la responsabilità passa di mano ai familiari. Il medico curante valuterà, infine, «in scienza e coscienza e in applicazione del principio dell'inviolabilità della vita umana», le disposizioni del paziente conferite nelle Dat.

Stefano Stimamiglio
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Postato da Franco Salis il 17/07/2011 22:50

@ folgore il 17/07/2011 13.22,quale è il problema? Non solo la Chiesa,intesa come uomini di Chiesa,ma lo stesso folgore avendo lo stesso identico messaggio da duemila e passa anni, può insegnare qualcosa alla Chiesa! Dirò di più: è proprio questa rinuncia che ha portato la Chiesa a combinare dei grossi guai ,chiamiamoli così benevolmente. Se ogni cristiano si fosse sentito investito degli impegni derivanti dal Battesimo,sacerdotale, missionario e profetico,forse la Chiesa avrebbe combinato meno guai. La Chiesa deve essere “citata” sempre sia quando è fedele al suo magistero che quando lo tradisce. Così mi sta bene quando il Papa precisa che Dio non condanna mai,ma è l’uomo che sceglie il maligno e le sue leggi e che Dio si limita a prenderne atto. Ma quante volte uomini di Chiesa ci hanno presentato Dio come giudice severo? Comunque dopo questa precisazione teorica,osservo che i commenti pubblicati,mi appaiono frutto di una diffusa non conoscenza dell’argomento,io credo sempre alla buona fede, sino a prova contraria. Pertanto mi sembra opportuno che un redattore di F.C. faccia una sintesi delle numerose pubblicazioni che sono apparse nelle riviste cattoliche. Ho infatti il sospetto che l’abbondanza degli interventi abbia prodotto nel cervello maggiore confusione anzi che chiarezza .Per esempio mi sembra opportuno spiegare bene il concetto di autentica libertà. Certo, c’è il pericolo di produrre ancora maggiore confusione. Allora lasciare che l’argomento venga metabolizzato nel tempo,ma non voglio sentire accuse pesanti (Englaro assassino) per bocca di alti prelati. In cambio io mi impegno ad attenuare i giudizi su Giovanardi & company,nonostante abbiano tradito, con nuova legge, l’impegno assunto nei confronti della famiglia. Buona notte.

Postato da folgore il 17/07/2011 13:22

Mi piace leggere negli interventi questo volere insegnare alla Chiesa cosa fare. Solo che la Chiesa ha lo stesso messaggio, da duemila e passa anni, da dare. Mi dispiace, ma non solo deve essere citata la Chiesa quando fa comodo.

Postato da giorgio traverso il 16/07/2011 22:44

Questa è una legge ipocrita,imposta dalla chiesa.Và contro quello che è il percorso naturale dell'essere umano:LA VITA E LA MORTE.In più è antidemocratica,perchè non lascia nessuna libertà a chi vuole morire seneramente.
giorgio traverso

Postato da kocise il 15/07/2011 14:17

La visione che i credenti e la Chiesa siano democratici è romantica ma non veritiera. Il credente pre-pone il proprio Dio e le sue leggi alla conduzione della vita, e la Chiesa, fin dalle origini e adeguandosi ai tempi, ha sempre avuto, come riferimento del potere secolare, i regimi del momento. Il binomio Stato-Chiesa è stato inscindibile. Il regnante, anche quello più crudele, veniva incoronato dalla gerarchia cattolica in nome di Dio ed al riparo di quelle insegne gestiva, nel bene e nel male, il potere. Nei periodi recenti con la caduta dei regimi totalitari la Chiesa ha conosciuto un periodo fecondo spinta dall'aura di libertà e di democrazia che si stava affermando, e con il Concilio Vaticano II si è aperta alla società allentando quel binomio. Ne è un segnale la legge sul divorzio degli anni settanta. La rottura del sacramento del matrimonio per il cattolico praticante veniva vissuta in maniera drammatica ma i politici cattolici, che avevano alto senso dello Stato e indubitabili sentimenti democratici cooperarono alla gestazione della legge rendendola più sopportabile ad una società cattolica. La Gerarchia cattolica invece, pensando di poter condizionare l'elettorato spinse al referendum, che perse rovinosamente. Veniva così evidenziata quella spaccatura tra una chiesa di parroci vicina ai credenti ed alla gente ed una Gerarchia che guardava al potere ed ai principi immutabili. Negli ultimi vent'anni la Gerarchia ha ricomposto la spaccatura interna, imponendo la propria visione di essere Chiesa ,e il binomio con lo Stato legando i suoi interessi a quelli di Berlusconi e Bossi. E come sempre non importava quali metodi si usassero per gestire il potere e le ricchezze dello Stato; era più importante la cogestione. La legge 40 e quest'ultima legge sono figlie di questo rapporto privilegiato. Il problema drammatico per la Chiesa è che oggi la amoralità che la classe politica al potere ha diffuso nella società e l'esplosione della divaricazione sociale tra un'infima minoranza di ricchi ed una quasi totalità di poveri ha reso impossibile la gestione dei rapporti con il popolo nel suo insieme e dei suoi bisogni primari. Oggi questo potere con accanto una Gerarchia cattolica complice o al più aventiniana non solo non ci consente più una vita dignitosa ma neanche una morte dignitosa. La crisi all'interno della Chiesa scoppierà e sarà una tragedia per tutti se da subito la Chiesa, tutta unita, non rimetterà al centro del suo messaggio evangelico l'uomo e la società.

Postato da Mara44 il 15/07/2011 12:57

credo che ci sia ipocrisia in questa legge. Infatti, io stessa posso testimoniare come si interrompano silenziosamente certe cure imposte, che non fanno altro che prolungare il dolore e l'agonia. Non siamo eterni e in certi casi è meglio lasciar fare alla natura.

Postato da vdiste1939 il 15/07/2011 08:39

lo scrivo con vero dispiacere: ma siamo sicuri che la cei con i suoi interventi, spesso inspiegabili per molti, faccia il bene della chiesa?

Postato da Giorgio Corini il 15/07/2011 04:54

Penso che questa legge non sia la più indicata per tutelare una vita degna di essere vissuta

Postato da santrev il 14/07/2011 20:40

Quindi con questa legge non servono piú le fiaccolate sotto le finestre! Voglio vedere dove saranno i credenti nel momento in cui le famiglie colpite avranno bisogno di aiuto. Purtroppo la solita legge pro vaticano e contro le famiglie.

Postato da micheleverona il 14/07/2011 12:21

E' una legge vergognosa. Rimettendo al medico la decisione finale, vanifica ogni efficacia del biotestamento. Inoltre, dire che la nutrizione artificiale/forzata non è un trattamento medico e che deve quindi continuare senza interruzioni, e pertanto anche con modalità invasive, è un abuso ! Solo un manipolo di fanatici violenti può pensare il contrario. E vorrei vedere la Binetti, Sacconi , Giovanardi e compagnia, se toccasse a loro, "notabili del borgo". Certamente il loro biotestamento avrà un valore; a noi invece potranno fare di tutto.

Postato da aldo abenavoli il 14/07/2011 11:20

Spiace dirlo ma questa legge sul testamento biologico è inqualificabile. Primo l'imposizione della alimentazione e della idratazione forzata è contraria allo spirito e alla lettera della Costituzione, nonchè ai trattati internazionali e alle direttive europee oltre che ad un sacrosanto diritto, questo si universale, che è quello di non soffrire. Secondo la opinione pubblica, contraria nella stragrande maggioranza alla legge, ha la sensazione che questa legge sia sostenuta dalla maggioranza di governo non per convinzione ma come il prezzo da pagare per ottenere il sostegno elettorale della Conferenza Episcopale Italiana e delle organizzazioni cattoliche vicine. Tutto questo contribuisce ad allargare sempre di più il solco che separa la religione cattolica dalla gente, percepita oramai come qualche cosa di vecchio e superato. Eppure la soluzione è molto più facile di quanto si possa pensare: sarebbe sufficiente per la Chiesa di lasciare allo stato il compito di legiferare come meglio crede e, invece , proporre e testimoniare il modello di accettazione della sofferenza di Giovanni Paolo II.

Postato da giogo il 13/07/2011 16:34

Scusate proseguo alla prima email. Libertà del medico nel valutare le Dat...ma allora a cosa è servito averle scritte ?? questa è mancanza di libertà...

Postato da giogo il 13/07/2011 16:28

Ma ho le mie perplessità su questa legge, una cosa va spiegata a noi poveri disinformati quando poi è ripetutamente citata...Dat...Dat..data di morte (faccio dell'ironia) Saluti

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