11/08/2011
Sono sempre tante, ma in calo, le interruzioni di gravidanza nel nostro Paese. Un trend ormai consolidato che conferma come il pensiero che vede nell'aborto solo un contraccettivo ancora per fortuna non attecchisce da noi. Nel 2010, dato ancora provvisorio, gli aborti sono stati 115.372, oltre 3.000 meno dell'anno precedente (118.579), con un calo del 2,7%. Lo ha riferito qualche giorno fa la relazione annuale sull'applicazione della legge 194 presentata dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio a Roma. Il periodo di riferimento è quello del 2010 (dati ancora provvisori). Il numero di interruzioni di gravidanza per 1.000 donne in età feconda, compresa tra i 15 e i 49 anni (tasso di abortività) è risultato pari a 8,2 per 1.000, con un
calo del 2,5% rispetto al 2009 (dove si registravano 8,5 donne che hanno abortito su 1.000), dato fra i più bassi dei Paesi industrializzati.
Un dato molto significativo, perché registra le abitudini della popolazione giovanile, è quello che si riferisce alle minorenni. Per loro i dati 2009 (essendo ancora indisponibili quelli del 2010) parlano di un tasso di abortività pari a
4,4 per 1.000 (era a 4,8 per 1.000 nel 2008), con tassi più elevati al Nord e al Centro. Se si guarda alle donne con meno di 20 anni, nel 2009 nel nostro Paese il tasso di abortività era del 6,9
per mille (si collocava al 7,2 nel 2008), mentre nello stesso periodo in Inghilterra era del 23 per mille, in Svezia del 22,5 per mille, in Spagna del
12,7 per mille, in Francia del 15,2 per mille.
Infine il rapporto di abortività nel 2010, cioè il numero delle interruzioni ogni 1.000 bambini nati vivi, è risultato del 207,2 per mille, con una diminuizione dell'1,3% rispetto al 2009, dove era al 210 per mille.
Stefano Stimamiglio