05/07/2012
Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari
Pochi margini di manovra e flessibilità per i Comuni; scala di equivalenza insufficiente a riconoscere il carico familiare e a coprire le situazioni di disagio; nessuna franchigia per i pensionati; nessun coefficiente per la monogenitorialità; le famiglie di disabili a reddito medio penalizzate dal nuovo calcolo. Questi, in sintesi, gli elementi di criticità che Cisl e Forum delle Associazioni familiari hanno ravvisato nell’ipotesi di riforma dell’Isee presentata dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra, che i rappresentanti delle due organizzazioni hanno incontrato ieri. «Pur senza negare gli elementi positivi presenti, questa riforma corre il rischio di restringere la platea dei beneficiari dei servizi sociali invece di assicurarne l’equità dell’erogazione», si legge in un comunicato stampa del Forum. «La prima richiesta fatta al governo è di garantire che la spesa sociale non venga ridotta e che sia possibile garantire il livello dei servizi finora forniti», la richiesta esplicita del Forum, chiedendo inoltre di «escludere dal calcolo dell’Isee la casa di residenza e i sussidi statali, come assegni di accompagnamento, assegni al nucleo familiare, etc., che renderebbero più gravoso l’accesso alle prestazioni per le famiglie e gli anziani». Cisl e Forum torneranno sull’argomento congiuntamente quando il decreto arriverà in Parlamento.
Stefano Stimamiglio