08/02/2012
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Ormai ha 15 anni la Convenzione sulla Tutela e la Protezione dei minori, sottoscritta all'Aja nel 1996 dai Paesi dell'Unione europea con termine ultimo per depositare gli strumenti di ratifica al maggio 2010. L'Italia, come denuncia oggi il Forum delle Associazioni Familiari in un comunicato stampa, non ha
ancora provveduto (al contrario di tutti gli altri paesi dell'Unione Europea ad eccezione della Grecia) agli adempimenti, anche se già vari «parlamentari di diversi schieramenti l'hanno richiesto».
Come ricorda il Forum, «nel novembre 2010 c'era stato un impegno formale del governo a ratificarla», senza che nulla da allora sia successo. «Specie nell'attuale situazione geopolitica e
umanitaria dell'Africa che colpisce drammaticamente i bambini di quei Paesi, la
ratifica rappresenterebbe un passaggio di fondamentale importanza per la tutela
dei minori abbandonati, anche per il riconoscimento della kafala, il più alto e
diffuso strumento di protezione dell'infanzia negli Stati del Nord
Africa.
Sono migliaia i minori che vivono in condizioni di
abbandono. Migliaia di bambini che aspettano di poter sperimentare il calore e
l'affetto che solo la famiglia, secondo le dichiarazioni della Convenzione ONU
di New York, può dare», riferisce il comunicato. Solo in Marocco, ogni giorno vengono abbandonati 20 minori, e sono circa 60mila in totali i minori stessi in stato di abbandono e privi di possibile tutela in Italia.
La Convenzione, fra le altre cose, consente di determinare la competenza dello Stato per adottare le misure a protezione della persona o dei beni del minore anche attraverso l'applicazione di tutti i provvedimenti d'urgenza messi a disposizione dalla legge, di stabilire la legge applicabile alla responsabilità genitoriale, di garantire il riconoscimento e l'esecuzione delle misure di protezione del minore in tutti gli Stati contraenti e di stabilire una cooperazione fra gli Stati coinvolti nell'emanazione e nel riconoscimento dei provvedimenti su minori.
Il Forum sollecita dunque «che il governo operi per arrivare al più presto alla ratifica della
convenzione».
Stefano Stimamiglio