11/03/2012
Un buon metro per capire a che punto è il processo di integrazione tra le diverse etnie è sicuramente quello dei matrimoni "misti" e dell'accettazione da parte della società di tali unioni. Dopo anni di forti divisioni razziali e con l'inizio dell'era Obama negli Usa, per esempio, i dati mostrano una crescita di matrimoni misti.
Negli ultimi trent'anni, secondo il Pew Research Center, queste unioni sono più che raddoppiate. Oggi rappresentano il 15% di tutti i nuovi matrimoni. Nel 1980 erano meno del 7%.
Nella statistica statunitense dei matrimoni interrazziali troviamo gli asiatici con il 28% di nozze miste e gli ispanici (26%). Seguono gli afroamericani con il 17% mentre i bianchi restano in coda con solo il 9%.
Ma il cambiamento più significativo riguarda l'opinione pubblica. Oggi, secondo la ricerca, il 63% degli americani non troverebbe nulla da ridire se un membro della propria famiglia sposasse qualcuno di un'etnia differente. Un gran risultato se pensiamo che negli anni '80 solo il 33% riteneva queste unioni accettabili.
E in Italia? Nel nostro Paese i matrimoni interrazziali rappresentano il 14% del totale, un valore vicino a quello statunitense. Tuttavia si registra una generalizzata diminuzione dei matrimoni che coinvolge sia quelli misti che quelli tra italiani. I dati Istat mostrano, infatti, che nel 2009 sono state celebrate 32mila nozze con almeno uno sposo
straniero (14% del totale), quasi 5mila in meno rispetto al 2008
(36.918 matrimoni pari al 15% del totale) e i dati provvisori riguardanti il 2010
suggeriscono un’ulteriore contrazione.
Orsola Vetri