20/02/2013
L’ultimo Rapporto Mondiale Alzheimer parlava chiaro: sono circa 35,6 milioni di persone nel mondo che ne soffrono, stimate in 65,7 milioni entro il 2030 e 115,4 milioni entro il 2050. In poche parole, entro il 2050 si triplicheranno i malati di questa patologia così largamente diffusa, come sottolinea una nuova ricerca condotta dal Rush Institute for Healthy Aging americano, che lancia un appello per correre ai ripari.
Si tratta, infatti, di una vera e propria emergenza: occorre prevenire e curare la malattia altrimenti si rischiano effetti sociale ed economici devastanti. La nuova ricerca è stata condotta in America su 10.802 persone afro-americane e caucasiche, dai 65 anni in su, raccolti dal 1993 al 2011. Sulla base dei controlli fatti e delle proiezioni, è risultato che le persone colpite da Alzheimer negli Stati Uniti nel 2050 saranno 13,8 milioni, quasi il triplo dei 4,7 milioni censiti nel 2010 e con quasi 7 milioni di nuovi casi fra gli ultraottantacinquenni. Ma la stessa tendenza, purtroppo, riguarda anche il resto del mondo: si prevede per la nuova emergenza sanitaria una spesa di almeno 600 miliardi di dollari.
Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2011 svelava, inoltre, una carenza nella diagnosi e intervento tempestivi, fattore che comporta un trattamento iniziale inadeguato del pazienti ed ulteriori costi. C’è chi, lanciando l’allarme, definisce l’Alzheimer una delle crisi economiche e socio-sanitarie più importanti del XXI secolo. Le strategie da mettere in atto, devono essere chiare ed efficienti ed avere un grosso peso all’interno delle politiche sanitarie di ciascun paese.
Dal momento che quasi due terzi delle persone affette vivono in nazioni a basso e medio reddito pro capite, dove è previsto il maggior aumento numerico, è prioritario e urgente sviluppare servizi integrati di assistenza sanitaria e sociale, che sollevino le famiglie dall’aggravio economico insufficientemente riconosciuto. L’appello è rivolto ai governi di tutto il mondo per fare della demenza una priorità sanitaria e sviluppare piani nazionali adeguati per affrontare la malattia.
Il morbo di Alzheimer è una patologia a carattere degenerativo del sistema nervoso centrale e rappresenta la più comune causa di demenza (il 50-60% di tutti i casi). Il deterioramento interessa alcune aree del cervello dove si formano accumuli di proteine amiloidi (“placche”) e fasci di fibre aggrovigliate, segni di lesione del tessuto nervoso di cui, ancora oggi, si ignorano le cause.
Questo processo provoca il declino graduale delle funzioni cognitive e, di conseguenza, alterazioni della personalità e della vita di relazione dell’individuo. Il decorso della malattia è lento e, in media, i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi della malattia per la quale, oggi, non esiste un trattamento risolutivo ma gli sforzi della ricerca sono focalizzati a prevenirne l’insorgenza e a contrastare l’avanzamento e i sintomi.
Le 10 regole d’oro per il cervello (fonte: Alzheimer’s Association - USA)
1. La testa innanzitutto
La salute inizia dal cervello. E’ uno degli organi più vitali del corpo e ha bisogno di cure e attenzione.
2. Dal cervello al cuore
Ciò che è buono per il cuore è buono per il cervello. Fare qualcosa tutti i giorni per prevenire malattie cardiache, ipertensione, diabete e ictus: possono aumentare il rischio di Alzheimer.
3. I numeri che contano
Tenere sotto controllo peso, pressione, colesterolo e glicemia.
4. Nutrire il cervello
Assumere meno grassi e più sostanze antiossidanti.
5. Far lavorare il corpo
L’attività fisica ossigena il sangue e aiuta le cellule nervose: camminare 30 minuti al giorno tiene attivi mente e corpo.
6. Stimolare la mente
Mantenere il cervello attivo e impegnato stimola la crescita delle cellule e delle connessioni nervose: leggere, scrivere, giocare, imparare cose nuove, fare le parole crociate.
7. Avere rapporti sociali
Occupare il tempo libero con attività che richiedono sforzo fisico e mentale: socializzare, conversare, fare volontariato, frequentare un club, ritornare sui banchi di scuola.
8. Attenzione ai colpi!
Usare le cinture di sicurezza, stare attenti al rischio di cadute, indossare il casco quando si va in bicicletta.
9. Essere saggi
Evitare le cattive abitudini: non fumare, non bere troppo, non fare uso di droghe.
10. Guardare avanti
Iniziare oggi a preparare il domani.
C'è una linea telefonica per richiedere consigli, supporti, informazioni sulla malattia di Alzheimer a disposizione per chiunque ne abbia bisogno. Si tratta di Pronto Alzheimer (02-809767), il numero attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18, creato dall’Associazione Alzheimer Milano nel 1991 e dal 1993, anno della sua costituzione, gestito dalla Federazione Alzheimer Italia. Chi chiama potrà parlare con altri familiari, volontari ed esperti e ricevere assistenza. Al 31 dicembre 2009, i contatti registrati sono stati 113.400 e il servizio è stato utilizzato come modello per la stesura di un manuale europeo sull’organizzazione delle linee telefoniche di sostegno.
Alessandra Turchetti