28/07/2011
«In una classe di 25 bambini può trovarsi un bambino ad altissimo potenziale intellettivo. Questo bambino è diverso dagli altri proprio in quelle particolarità che riguardano l'apprendimento. Comprende più rapidamente, gli vengono in mente più domande cui le risposte dell'insegnante, di solito, non rispondono in modo esauriente...». Nel suo libro I bambini ad altissimo potenziale intellettivo (Erickson) la psicoterapeuta Federica Mormando, presidente di Eurotalent, descrive una categoria di bambini particolarmente intelligenti. Forse troppo, a giudicare dai problemi cui essi vanno incontro... In famiglia e in classe. E le vittime non sono solo i malcapitati bambini "superdotati" ma anche i loro insegnanti. Fare lezione loro, infatti, non è affatto facile.
Dall'esigenza di preparare gli insegnanti ad affrontare nel migliore dei modi questi casi un po' particolari è stato organizzato un nuovo Corso di perfezionamento, promosso congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca (Miur) e dal Centro di Ateneo per la Qualità dell'Insegnamento e dell'Apprendimento (Cqia) dell'Università di Bergamo, diretto dal professor Giuseppe Bertagna, che lavora da anni sul principio della personalizzazione degli apprendimenti. Una prospettiva pedagogica, ancora abbastanza assente dal panorama educativo della scuola italiana, che vale tanto per i disabili quanto per i normodotati e i "superabili" intellettivi.
Questi bambini particolarmente intelligenti sarebbero, secondo le stime, il 3% circa della popolazione infantile, spesso mortificati da una scuola che spegne entusiasmi e voglia di apprendere, causando in loro noia o addirittura inquietudini quando il livello della classe si attesta su livelli medio-bassi e le loro "intemperanze intellettuali" producono disagio negli altri alunni e quindi negli insegnanti. La ricerca scientifica mostra che la depressione è significativamente più frequente nei bambini intellettualmente iperdotati ripetto ai loro coetanei.
L'iniziativa che si avvierà a Bergamo è stata voluta dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini su proposta della professoressa Mormando. Saranno messe a concorso, infatti, 25 borse di studio di 1200 euro ciascuna per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado interessati a frequentare il primo Corso pilota di perfezionamento varato in Italia su Il riconoscimento della superdotazione degli studenti e il suo trattamento personalizzato nella scuola. Il Corso, a cui potranno iscriversi al massimo 60 docenti, intende preparare professori in grado di riconoscere gli allievi straordinariamente dotati a livello intellettivo e/ o motorio-manuale e, soprattutto, in grado di attuare una globale didattica conseguente.
Il Corso si terrà all'Università di Bergamo e prevede momenti in presenza (una decina di sabati da novembre a maggio) e un intenso lavoro in e-learning, guidati da appositi e personalizzati tutor d'aula on line.
Stefano Stimamiglio