Dalle famiglie "no" alla manovra

Il Forum delle Associazioni Familiari esprime pesanti critiche alla "mannaia" fiscale calata sulle famiglie. Salvo per l'Imu, più "tagliata" a misura di famiglia.

23/12/2011

«L'approvazione della manovra, che ieri ha ricevuto il via libera finale del Senato, non lascia certo tranquille le famiglie, e la delusione rimane forte». Non nasconde la sua delusione e un giudizio sostanzialmente negativo sulla manovra del governo Monti il Forum delle Associazioni familiari nella sua tradizionale newsletter di auguri natalizi. Preoccupazione, in particolare, per l'aumento dell'Iva, soprattutto per quella con aliquota al 10% relativa ai prodotti «di prima necessità, quelli di vita quotidiana, quelli che le famiglie utilizzano», il cui impatto sarà certamente regressivo, se non drammatico, per le famiglie. «Con l'Iva», infatti, «più si consuma, più si pagano tasse: e questo penalizza direttamente, in modo iniquo, proprio le famiglie con più figli, quelli con più carichi familiari».

Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari.
Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari.

Più in generale il Forum, manifestando senso di responsabilità e convinzione che «dalla crisi si deve uscire tutti insieme», auspica comunque «maggiore equità per le famiglie, perché proprio dalle famiglie, dalle nuove generazioni e dal lavoro può e deve ripartire la speranza sul futuro per il nostro Paese». Un segno di speranza di una possibile inversione di tendenza nasce proprio dal modificato calcolo dell'Ici sulla prima casa, che prevede uno sgravio di 50 euro per ogni figlio fino all'ottavo, con una detrazione che passa da 200 euro per una coppia senza figli fino a 600 euro per chi ha otto figli: «Un segnale concreto di attenzione all'equità familiare che fa differenza tra chi ha familiari a carico e chi non li ha. Finalmente una misura di pura equità familiare, non sottoposta al reddito, ma che fa la differenza tra chi ha figli e chi non li ha».

«Se le imposte Irpef avessero la stessa dinamica (due volte più vantaggiose tra chi ha quattro figli e chi non ne neanche uno, addirittura tre volte per chi abbia otto figli), allora avremmo davvero un fisco a misura di famiglia». Una constatazione che diventa una speranza. Per un futuro più sereno.

Stefano Stimamiglio
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Postato da balmar il 29/12/2011 17:42

L' IMU è secondo l'articolo a favore delle famiglie che hanno i figli , allora il signor Belletti , presidente del Forum delle famiglie , dovrebbe sapere che le uniche famiglie che se avvantaggeranno saranno quelle bi parentali, mentre niente cambia per le famiglie vedove,perché gli orfani percependo la loro miserabile quota di reversibilità di 2890 euro all'anno non sono considerati familiari a carico (occorre non superare i 2840 euro) pertanto io anche se ho tre figli 18,21, 23 universitari ,pagherò tale tassa come se fossi una single. Spero vivamente che a nessuno degli iscritti al Forum delle famiglie capiti di subire la perdita di un coniuge ,per non ritrovarsi nella mia condizione di essere una non famiglia che allo Stato (Fisco) oltre alle tasse che regolarmente pago su stipendio e pensione quando vado a compilare il 730, debbo ancora 4.000 euro in comode rate da luglio a novembre.

Postato da nicolag il 26/12/2011 00:02

E’ proprio una vergogna,oltre che una manovra del tutto inutile e dannosa perché i sacrifici serviranno solo a pagare –peraltro solo in parte - la differenza in più di interessi sui titoli pubblici, mentre le maggiori imposte che graveranno o che già gravano (vedi aumento imposta carburanti) sui percettori di redditi modesti provocheranno un abbassamento dei consumi e l’avvio verso una fase tristissima di depressione.

Postato da PaoloSergio il 24/12/2011 18:25

Mi sembra che Il Forum delle Associazioni Familiari riguardo all’IVA dimentichi due cose. Primo: il governo Monti non ha aumentato l’IVA, ma eventualmente l’aumenterà a partire dall’ottobre 2012, secondo la cosiddetta Clausola di Salvaguardia (articolo 18 del DL) nel caso il programma di rientro dal deficit non dia i risultati previsti. L’eventuale aumento dell’IVA ha lo scopo di evitare il taglio delle detrazioni fiscali e assistenziali previsti dalla Clausola di salvaguardia, introdotta dal ministro Tremonti nel DL del luglio scorso. Tale clausola avrebbe portato a tagli del 5% e poi del 20% di tali detrazioni. Secondo: il riferimento all’aliquota IVA al 10% come relativa “ai prodotti «di prima necessità, quelli di vita quotidiana, quelli che le famiglie utilizzano” è impreciso. L’aliquota del 10% riguarda effettivamente alcuni alimentari, per esempio: carne, pollame, pesci, salame, miele, zucchero, caffè, the, cioccolato, acqua minerale e birra. Ma per molti prodotti di prima necessità si applica l’aliquota del 4%: Per esempio: pane, pasta, riso, farina, latte, burro, formaggi, olio, margarina, ortaggi, frutta, pomodori pelati e salsa ed anche i giornali.

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