27/02/2013
L’ufficio del Consiglio economico,
sociale e ambientale (il Cese) ha dichiarato ieri "inammissibile" il
ricorso firmato da 700mila cittadini francesi che, utilizzando per la
prima volta questo nuovo processo di democrazia partecipativa,
chiedevano al Cese una sospensione della procedura legislativa in corso
sul progetto di legge presentato dal governo che apre il matrimonio e
l’adozione alle coppie omosessuali.
La petizione al Cese fa parte di una
serie d’iniziative messe in atto da "La manif pour tous", cartello di
34 associazioni che si sono unite per contrastare il progetto di legge
del ministro della giustizia Toubira. E ieri l’Ufficio di presidenza del
Cese si è pronunciato sulla irricevibilità della petizione. Dopo aver
esaminato e controllato le firme e rilevato che le condizioni di numero e
forma sono state regolari, il Cese ha fatto però sapere che ai sensi
delle leggi vigenti, solo il primo ministro e non una petizione di
cittadini può richiedere al Cese un parere su un progetto di legge né
tantomeno autorizzare una sospensione di una procedura legislativa in
corso. Ha tuttavia deciso di avviare una consultazione sulle "evoluzioni
contemporanee della famiglia e le loro conseguenze in materia di
politiche pubbliche".
In un comunicato, le associazioni che
aderiscono al cartello "La manif pour tous" hanno espresso tutta la loro
delusione. "Prendiamo atto - si legge in un loro comunicato - che è
nata morta la nuova procedura del 2010, e volta a dare la possibilità ai
cittadini di richiedere al Cese di avviare una riflessione approfondita
su una riforma così fondamentale del diritto civile come l’istituzione
del matrimonio e il diritto di filiazione". Le associazioni concludono
invitando i francesi e in particolare coloro che hanno firmato la
petizione a "scrivere la loro disapprovazione a François Hollande" e
partecipare alla manifestazione del 24 marzo a Parigi, di nuovo sugli
Champs Elysées.
Famigliacristiana.it - Agensir.it