10/04/2012
Slot machine al Casinò di Saint-Vincent (Giovanni Mereghetti/Agf)
«Penso che entro 15 giorni avremo risultati concreti, le proposte sul gioco su cui il Governo sta lavorando sono in via di definizione». Detto e fatto. Qualche settimana fa il ministro per la Cooperazione e l'Integrazione Andrea Riccardi aveva anticipato che il governo Monti si sarebbe mosso sulla questione della pubblicità dei giochi d’azzardo e delle scommesse per limitarne di fatto la pubblicità e ora, intervenendo a Radio anch'io, ha spiegato che «il nostro obiettivo sarebbe quello di arrivare a un divieto come per le sigarette, o almeno a una ferrea regolamentazione degli spot, per esempio con divieti in certe fasce orarie o per i programmi e la stampa rivolti ai minori». I pilastri su cui si reggerebbe la ferrea regolamentazione della pubblicità dei giochi a tutela soprattutto dei minori sarebbero la dicitura sui biglietti della reale possibilità di vincita e il riconoscimento delle cure per la dipendenza dal gioco d'azzardo.
I ministri Riccardi e Balduzzi, titolare del dicastero della Salute, avrebbero già definito le linee guida di un provvedimento sulla cui forma giuridica tuttavia, testo unico o emendamenti da aggiungere a leggi già in discussione per limitare lungaggini, non c’è al momento certezza. L’intenzione è inoltre quella di limitare gli spot nei programmi televisivi nelle fasce orarie protette, quelle con la massima partecipazione di minori, e nei cinema ove si proietta film destinati più giovani. Inoltre, sempre con la stessa finalità, dovrebbe essere previsto il divieto di cartelloni pubblicitari sul gioco vicino ai luoghi frequentati dai ragazzi, come scuole o discoteche, e sui giornali e riviste destinati ai ragazzi. Un’altra regola interessante è quella che prevede l’obbligo di comunicare contestualmente all’acquisto del prodotto le reali possibilità di vincere. «Esprimo apprezzamento per l' iniziativa, annunciata oggi dal ministro Andrea Riccardi, in materia di pubblicità sui giochi. Essa costituisce un primo seguito dell'ordine del giorno a firma mia e di un gruppo di deputati di varia appartenenza politica, approvato il 13 marzo dall'Aula della Camera», ha commentato il deputato Alfredo Mantovano del Pdl, coordinatore politico dei Circoli «Nuova Italia».
La notizia è stata resa pubblica proprio mentre arriva al cinema “Poker generation” di Gianluca Lingotto, film in uscita il 13 aprile in 80-100 sale in tutta Italia. Nel film si narra di canali e programmi tematici, tornei online e internazionali ai quali si può partecipare con puntate anche molto piccole, ad esempio di un solo euro per quel fenomeno che va sotto il nome dio Texas Hold'em, o “poker texano”, fenomeno ormai di livello mondiale che coinvolge in Italia almeno 4 milioni di appassionati. «Pensiamo di scrivere al ministero dei Beni culturali per chiedere il divieto ai minori di 18 anni, come è vietato il gioco d'azzardo. Il film mostra solo vincenti, mancano i vinti. Può essere fuorviante, soprattutto per i minori, i più a rischio con il gioco on-line e d'azzardo, che è in continuo aumento», ha commentato Marco Polizzi, presidente dell'associazione di consumatori Primo consumo dopo aver visto la pellicola. Come riferisce l’agenzia Ansa, tuttavia, la pellicola, che è costata 2 milioni di euro, ha già passato il vaglio della commissione censura ed è quindi aperta a tutti.
Stefano Stimamiglio