11/02/2011
Ogni anno sono centinai di migliaia le persone malate, talvolta in forma grave, che da tutto il mondo si recano a Lourdes, accompagnati dai volontari, per affidare il loro percorso di sofferenza alla Madre di Dio. La Chiesa, tradizionamente, dedica questa giornata proprio a tutti i malati e, attraverso il messaggio del Papa (scaricabile in Pdf cliccando sull'apposita finestra), cerca di offrire spunti di riflessione che aiutino i fedeli ad avvicinarsi alla malattia e alla sofferenza con un occhio "diverso", di fede, cioè rivolto al Signore Gesù sofferente e crocifisso.
«Se ogni uomo è nostro
fratello», scrive Benedetto XVI, «tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura
devono essere al centro della nostra attenzione, perché nessuno di loro
si senta dimenticato o emarginato; infatti "la misura dell'umanità si
determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col
sofferente. Questo vale per il singolo come per la società. Una società
che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire
mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga
condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e
disumana»
«Ho ancora nel cuore il momento in cui, nel corso della visita pastorale
a Torino, ho potuto sostare in riflessione e preghiera davanti alla
Sacra Sindone, davanti a quel volto sofferente, che ci invita a meditare
su Colui che ha portato su di sé la passione dell'uomo di ogni tempo e
di ogni luogo, anche le nostre sofferenze, le nostre difficoltà, i
nostri peccati (...) Contemplarlo è un invito a riflettere su
quanto scrive san Pietro: "Dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt
2,24)», prosegue, facendo riferimento alla sua visita alla Sacra Sindone dellos corso 2 maggio.
«Cari ammalati e sofferenti», conclude, «è proprio
attraverso le piaghe del Cristo che noi possiamo vedere, con occhi di
speranza, tutti i mali che affliggono l'umanità. Risorgendo, il Signore
non ha tolto la sofferenza e il male dal mondo, ma li ha vinti alla
radice».
Famiglia Cristiana, da sempre sensibile alle persone sofferenti alle quali è consapevole di rivolgersi, offrirà nel numero in uscita (FC n. 7, data di copertina 13 febbraio) un servizio dedicato a due storie dove la sofferenza è stata accompagnata dalla tenacia di farcela. E' la storia di Andrea, che oggi ha sette anni, con due genitori straordinari e di Andres, ragazzo adottato dal Sudamerica e affetto da una gravissima malattia, che, grazie al lavoro congiunto della famiglia adottiva, dei medici, dei volontari e...dei compagni di classe, è uscito dal'incubo del male per tuffarsi finalmente nella vita.
Stefano Stimamiglio