Era già successo il 10 novembre del 2010 in occasione della Giornata mondiale dei diritti dei bambini: Facebook si era costellata di immagini di personaggi dei cartoni animati. Era il popolo del Social Network più diffuso al mondo che esprimeva così la sua vicinanza al tema dell'infanzia. C'era stata una grossa adesione. Numerosissimi avevano mutato l'immagine del proprio profilo con il personaggio preferito dei cartoni. Un altro significativo evento cerca il sostegno di Facebook con l'intento di non dimenticare una tragedia dei nostri giorni. Una malattia che coinvolge in Italia un numero elevatissimo di persone, stravolgendo la vita delle loro famiglie. "Senza immagine per un giorno": lo chiede la Federazione Alzheimer Italia al popolo di Facebook in occasione della Giornata mondiale Alzheimer del 22 settembre spiegando che «l’Alzheimer cancella l’identità di chi ne soffre, perché causa una progressiva perdita di memoria. Fai un gesto simbolico: togli la tua foto dal profilo e lascia per tutto il giorno la sagoma bianca di default». In Italia soffrono di questa terribile forma di demenza oltre seicemtomila persone. Si tratta di una sindrome che può essere causata da diverse malattie che comportano l’alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) con una tale severità da interferire con gli atti quotidiani della vita. La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza. Secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2009 il numero di persone con demenza è destinato a raddoppiare ogni 20 anni: dagli attuali 36 milioni nel 2010 ai 115 milioni nel 2050. Inoltre secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2010, i costi sociali ed economici della demenza assommano a 604 miliardi di dollari, cifra che rappresenta circa l’1% del Prodotto Interno Lordo mondiale. Settembre 2011 è, per la prima volta, il Mese Mondiale Alzheimer.
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La giornata mondiale anche quest’anno sarà l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, tramite eventi, convegni e dibattiti su una malattia che colpisce circa 600 mila persone in Italia e...