22/08/2012
Lo spazio più abitato e “vissuto” risulta essere il soggiorno: uno spazio multiuso, non per niente chiamato in inglese “living-room”: locale per vivere! E' il luogo per rilassarsi, per socializzare, per guardare la televisione, (lo fa il 52,7%), per leggere (35%), per navigare in internet (27,8%). Insomma una sorta di centralino dell’informazione e della comunicazione, verbale o virtuale che sia. Ecco quanto emerge da una recente ricerca del Censis pubblicata proprio in questi giorni in cui le famiglie (quelle che ci sono andate) stanno tornando dalle vacanze.
«Dalla ricerca emerge che, grazie alle nuove tecnologie, le persone tendono ad utilizzare gli spazi della casa più intensamente», spiega Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, «insomma si fanno più cose in casa». C’è da tenere presente anche il fenomeno che vede le famiglie rimpicciolirsi sempre più: negli ultimi dieci anni il numero di famiglie composte da coppie con figli è diminuito del 4,8% ed è aumentato contemporaneamente il numero di persone che vivono sole (+38,9%), come anche le famiglie composte da coppie senza figli.(+ 20%). Chi ha la casa grande, spesso le persone più anziane, tende ad occuparne solo alcuni ambienti. Resta importante per gli ultra 65enni lo spazio della cucina. Il 38 % usa proprio questi spazi per guardare la televisione.
Per le famiglie più giovani si osserva il fenomeno esattamente contrario per cui le case rimpiccioliscono. Chi deve comperare casa, la prende per ovvi motivi spesso di dimensioni abbastanza ristrette. Infatti nel 2011 il 35 % del totale delle compravendite riguardava
monolocali ed abitazioni di taglio piccolo. In questi casi, più che scelta l'utilizzo del soggiorno per ogni attività è obbligatorio.
Quasi il 52 % degli intervistati (e senza differenze in relazione con l’età) segnala poi la mancanza di misure di risparmio energetico: attenzione maturata dall’attuale crisi e da una maggior consapevolezza per le tematiche ambientali ma che deve fare i conti con il fatto che due terzi degli edifici italiani sono stati realizzati prima dell’entrata in vigore dei primi provvedimenti sull’efficienza energetica che risalgono al 1976.
Harma Keen