Regno Unito, quante mamme detenute

In Gran Bretagna sono oltre 17 mila i bimbi britannici figli di donne in carcere, che sono in tutto 10.181, il doppio di quelle che si trovavano dietro le sbarre 15 anni fa.

20/09/2012

La Gran Bretagna è il paese europeo con la più alta percentuale di donne in carcere. Nel 2011 le donne incarcerate sono state 10.181, il doppio di quelle che si trovavano dietro le sbarre 15 anni fa. La più grave conseguenza di questo fenomeno è la difficile condizione dei figli delle detenute. Secondo una ricerca del quotidiano The Independent in tutto il Regno Unito i bambini costretti a vivere separati dalle madri recluse sono 17.240. Sono solo 80 i bambini che vivono in carcere accanto alle madri, accolti in particolari reparti di accoglienza. Il timore è che si stia creando in questo modo una “generazione perduta” di bambini cresciuti senza avere accanto a loro una figura materna. Una condizione che provoca danni emotivi, sociali, materiali e psicologici.

Secondo la ricerca, quasi due terzi dei bambini con un genitore in carcere sono destinati a commettere un reato, inoltre aumenta il rischio di comportamenti anti-sociali. Aumenta di tre volte anche il rischio di soffrire di turbe mentali. I due terzi delle oltre 10 mila donne mandate in carcere nel 2011 hanno scontato pene non superiori ai 6 mesi. Oltre un terzo delle detenute è finita per cella per furto e per reati minori, un quarto di loro non aveva precedenti penali. Per lo Stato il costo annuo di una detenuta è di oltre 56 mila sterline (quasi 70 mila euro).

Roberto Zichittella
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Postato da Franco Salis il 20/09/2012 15:23

Mi sembra preciso identico problema che esiste in Italia. Bene, facciamo una legge : articolo unico, tutte le signore con bambino piccolo possono liberamente uccidere, perché sono esenti da punizione se no il loro piccolo da adulto andrà ad uccidere. E’ una idiozia? Al 100%. Se quelle mamme hanno commesso un delitto grave ,pur sapendo che avrebbero danneggiato gravemente il figlio, non puoi lasciare quella mamma con quel bambino, quest’ultimo da adulto diventerà parimenti un malavitoso. Io voglio sapere quale delitto hanno consumato quelle mamme, e il loro profilo psicologico-malavitoso.MA NON MI BASTA. A me occorre che venga tracciato caso per caso da una commissione di “esperti” in cui anche nel U.K. ci metterei un don Mazzi o un don Colmegna o un don Ciotti e tanti altri. Ma non un vescovo, come fa un vescovo, che non ha mai conosciuto Cristo a vedere nel cuore di un malavitoso il volto di Cristo? L’esperienza di Cristo non si fa in biblioteca. Nel U.K. lo sappiamo dalle cronache, non hanno pene severissime, MA CERTE. Per i disordini dell’anno scorso, facendo lavorare con turni stressanti i magistrati anzi che lasciarli andare impunemente al mare o in montagna, nel giro di un anno sono stati tutti(quelli che dovevano esserlo)puniti un mese o due di reclusione e pena accessoria della perdita di benefici concessi dallo stato. E un mese o due di reclusione se lo hanno fatto. Non esiste l’assurdo giuridico tutto italiano :la prima volta ti perdono la seconda(me ti prendo) ti bastono. Nell’U.K. nel giro di poco tempo hanno messo in galera Danilo Restivo e condannato all’ergastolo.Alla ripresa del processo in Italia,queste le motivazioni del gup Elisabetta Boccassini che ha accolto le richieste di costituzione di parte civile nel processo : poiché il caso Claps è «una ferita aperta per la città di Potenza» e anche «una vicenda simbolo della violenza contro le donne». Dunque, oltre alla famiglia Claps, anche la città di Potenza e l'associazione antiviolenza sulle donne, sono considerate parti lese. Rigettata solo la stessa richiesta avanzata dalla diocesi di Potenza. Termino col dire che non è tutto oro quello che riluce: mia nipotina( beh vent’anni) è stata scippata, con danno più che altro di spavento, aveva pochi spiccioli e il ricupero di tutti i documenti tutto via internet. Quando è ritornata in patria, col copia del “format” denuncia scippo al consolato italiano a Londra, il Comune le ha rinnovato seduta stante la C. I. Questo fenomeno è presente a Londra centro, in periferia non se ne parli, un mio conoscente è stato aggredito tre volte in un anno. Ciao

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