Igiene orale, siamo ancora in alto mare

L'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l'allarme: una scarsa pulizia dentaria causa carie e perdita di denti in grandi e piccini.

03/05/2012
Foto Corbis.
Foto Corbis.

Attenzione alla cura dei denti e della bocca e, se lo dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità, c’è da crederci. Queste le ultime indagini in proposito: il 60-90% dei bambini in età scolare e quasi il 100% degli adulti presenta carie dentali, mentre circa il 30% delle persone tra i 65 e 74 anni ha perso i suoi denti naturali. Ed il cavo orale, in generale, non se la passa bene se varie e molteplici sono le patologie che lo interessano, a cominciare dalle malattie periodontali, infezioni, lesioni ereditarie e traumi da ferite. I tumori orali si presentano in 1/10 casi ogni 100mila, mentre il 15-20% degli adulti fra i 35 e i 44 anni ha gravi problemi alle gengive, che possono portare alla perdita dei denti. Questo problema è diffuso prevalentemente negli uomini anziani e nelle persone con basso livello di istruzione e reddito. Circa il 40-50% delle persone sieropositive, inoltre, presenta infezioni orali fungine, batteriche o virali e il 16-40% dei bambini tra i 6 e 12 anni ha subito traumi dentali in seguito a incidenti, violenza o precarie condizioni di sicurezza in scuole e campi da gioco. Ci sono, infine, i difetti congeniti, come il labbro leporino e la palatoschisi, che colpiscono circa 1 bambino ogni 500-700, a seconda delle aree geografiche ed etnie.

Ma quali sono i possibili rimedi? Alla base rimane sempre una corretta igiene orale e l’uso del fluoro come principali fattori di prevenzione della carie dentaria e di promozione della salute orale, ma l'Oms raccomanda anche la riduzione dello zucchero, alcool e tabacco, oltre al consumo di frutta e verdura. La salute orale è parte integrante della salute e del benessere generale della popolazione, e lo sottolineava già nel 2010 il World Oral Health Report in cui l'OMS illustrava il suo approccio per migliorarne le condizioni. Era evidente, nel rapporto, come la carie dentaria rimanesse uno dei maggiori problemi di sanità pubblica: nelle nazioni europee industrializzate, la percentuale di bambini tra gli 8 e i 9 anni con almeno un dente cariato è del 68%, mentre tra i 13 e i 14 anni essa sale all'85%. Il messaggio lanciato in ambito europeo, era: “obiettivo niente carie per il 90% dei bambini di 5-6 anni entro il 2020”. Gli esperti dicono che la meta è raggiungibile se si punta tutto sulla prevenzione. Molte malattie del cavo orale, infatti, si potrebbero evitare con uno stile di vita corretto, da assumere già nei primi anni di vita. E i pilastri fondamentali della prevenzione rimangono il lavaggio dei denti regolare e accurato, l’assunzione di fluoro, l’alimentazione equilibrata (con riduzione nell'assunzione di dolci) e i controlli odontoiatrici periodici. La diffusione della cultura della buona salute dentale è responsabilità degli individui, della comunità e dei governi. In alcuni Paesi europei, per esempio, l’aggiunta di fluoro all’acqua non è ancora stata introdotta a livello pubblico e occorre un’attenzione maggiore da parte del singolo ma anche le scuole mantengono un ruolo primario nell’educazione e nella sensibilizzazione al problema.  

Alessandra Turchetti
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